Economia

Oice, gare del Pnrr a rischio senza chiarimenti su equo compenso

Società ingegneria-architettura: 'Nodi' con Codice degli appalti

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 03 AGO - "L'Oice, Associazione delle società di ingegneria e architettura, aderente a Confindustria, scende in campo a supporto della piena attuazione del Codice segnalando i rischi derivanti dal mancato coordinamento fra codice appalti e legge sull'equo compenso, per evitare la strana ipotesi di impostare le gare per servizi tecnici con prezzo fisso e ribasso sulle sole spese e quelli connessi ad un eccessivo restringimento del mercato con la richiesta di requisiti su solo tre anni". Lo si legge in una nota, in cui il presidente Giorgio Lupoi parla della norma sulla giusta remunerazione dei lavoratori autonomi come di "una conquista importante", che "parte da presupposti condivisibili e tutela giustamente, soprattutto nel settore privato, i professionisti che operano in posizione di asimmetria e debolezza rispetto ai committenti, ma la sua estensione al settore pubblico deve essere coordinata per evitare ritardi e contenziosi".
    La criticità, si specifica, "risiede nel fatto che i compensi ministeriali per le prestazioni tecniche, oggi recepiti negli allegati al Codice degli appalti, in base alla legge sull'equo compenso, se violati comportano la nullità delle clausole contrattuali e l'impugnabilità degli esiti delle gare da parte di qualunque professionista, una situazione che mette a rischio ogni gara, da quelle del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) a tutte le altre. Non è, peraltro, un caso - va avanti la nota - che a luglio soltanto due siano state le gare di progettazione emesse con le regole del nuovo codice, comunque sempre con ribasso sui compensi. Adesso però, in linea teorica, queste due gare e tutte le altre bandite dal 20 maggio, data di entrata in vigore della legge, in poi potrebbero essere a rischio per violazione dell'equo compenso".
    Lupoi evidenzia la "necessità di un coordinamento: una cosa è chiedere che si stimino i compensi a base di gara correttamente applicando sempre i regolamenti ministeriali, altro è dedurre dal contenuto della legge che si possa immaginare un ritorno al sistema delle gare a prezzo fisso tipiche dell'epoca dei minimi inderogabili, più volte censurati e livello europeo, che ha come effetto soltanto lo spostamento sulla discrezionalità della scelta, senza rapporto qualità/prezzo e senza incentivo a migliorare la qualità dei servizi offerti", si legge, infine.
    (ANSA).
   

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