Economia

Equo compenso per i non ordinistici, in campo i commercialisti

de Nuccio al governo: 'Fanno abusivamente gli esperti contabili'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 19 SET - Non consultare le associazioni non ordinistiche che si riferiscono alla materia tributaria per l'emanazione del decreto che fissi per loro parametri di riferimento per l'equo compenso, giacché "esse esercitano abusivamente la professione di esperto contabile, come stabilito dalla Cassazione penale già nel 2012". È quanto sostiene il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, che ha scritto al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e al sottosegretario Massimo Bitonci.
    Lo si legge in una nota, in cui il vertice della categoria ricorda che la legge sulla giusta remunerazione dei lavoratori autonomi (in vigore dal maggio scorso, ndr) "prescrive che, in un determinato ambito di applicazione, il compenso per le prestazioni rese dai professionisti iscritti in Ordini e Collegi sia conforme ai compensi previsti dai parametri contenuti nei decreti ministeriali", mentre per coloro che esercitano professioni associative (disciplinate da una legge del 2013) la legge sull'equo compenso dispone che entro 60 giorni il ministero delle Imprese e del Made in Italy emani un apposito decreto "sentite le associazioni iscritte nell'elenco" previsto dalla normativa che le ha regolamentare di 10 anni fa.
    "Tenuto conto che in tale elenco figurano iscritte dalla prima ora associazioni che si riferiscono alla materia tributaria, attività tipica dei commercialisti per i quali è già determinata l'entità dei compensi dai parametri ministeriali già citati, ci si chiede - prosegue de Nuccio - a cosa possa riferirsi qualsivoglia consultazione con tali associazioni laddove le attività di consulenza fiscale non possono sovrapporsi alle attività individuate di competenza specifica degli iscritti agli Albi dei dottori commercialisti e degli esperti contabili". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it