(ANSA) - ROMA, 23 SET - "Negli ultimi tre anni oltre 15mila
infermieri italiani sono andati a lavorare all'estero dove
trovano migliori condizioni lavorative e retributive. Il
paradosso è che i nostri ragazzi e ragazze vengono formati nelle
università italiane e poi vanno via, e il Governo invece di
affrontare questa situazione con soluzioni adeguate, vuole
tamponare la mancanza con infermieri indiani. La proposta del
Governo di andare a reclutare infermieri indiani per compensare
il deficit di personale, ricordo che mancano all'appello oltre
63mila professionisti, rischia di essere una toppa peggio del
buco. La strada maestra deve essere quella di pagare meglio i
nostri professionisti e professioniste e soprattutto riformare
la professione, consentendo come avviene in altri paesi europei
una progressione di carriera e mansioni superiori. Come Azione
abbiamo offerto una soluzione concreta, proponendo di mettere
sei miliardi in finanziaria per adeguare lo stipendio degli
infermieri alla media OCSE e un piano straordinario di
reclutamento. Inoltre, è fondamentale fare rientrare coloro che
in questi anni sono andati a lavorare all'estero offrendo nuove
e più valide opportunità in Italia". Lo ha dichiarato il
responsabile Welfare della Segreteria Nazionale di Azione,
Alessio D'Amato. (ANSA).
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