(ANSA) - MILANO, 06 OTT - Adeguare le pensioni del ceto medio
al costo della vita, soprattutto in un periodo storico dove
l'inflazione sta colpendo i cittadini. A dirlo è il Cida,
Confederazione sindacale che rappresenta unitariamente a livello
istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalità del
pubblico e del privato, durante un incontro pubblico che si è
svolto a Milano dal titolo "Siamo tutti lavoratori.
In Italia oggi il 13% dei contribuenti ha un reddito, da
lavoro o da pensione, da 35 mila euro lordi in su e si fa carico
di circa il 60% di tutta l'Irpef. Eppure negli ultimi 25 anni le
pensioni dei dirigenti e di tutti coloro che hanno un reddito
pensionistico superiore a 4 o 5 volte il minimo Inps hanno
subito 5 contributi di solidarietà e 10 blocchi perequativi e in
30 anni hanno perso più di un quarto del potere d'acquisto.
Portato a dieci anni, ai pensionati sono stati tolti 40 miliardi
di euro proprio per il mancato adeguamento della pensione
all'inflazione nel 2023.
"Vogliamo essere costruttivi e arrestare il processo di
impoverimento che sta colpendo il Paese, nessuno escluso. Il
sistema previdenziale ed economico italiano non può attingere
alle tasche dei 5 milioni di italiani che, in servizio o in
pensione, pagano da soli il 60% dell'Irpef. Mentre tutti gli
altri sono quasi interamente assistiti. La sostenibilità sta nel
recupero deciso dell'evasione, che ormai viaggia a circa 100
miliardi ogni anno. E non può esserci sostenibilità senza
l'ampliamento della base contributiva e assicurativa attraverso
investimenti che favoriscano i lavoratori stranieri, l'aumento
delle nascite, l'estensione del lavoro femminile, retribuzioni
più alte, il rientro dei giovani dall'estero e un'istruzione di
qualità" ha dichiarato Stefano Cuzzilla, Presidente Cida nel suo
intervento. (ANSA).
Pensioni, Cida 'urgente adeguarle al costo della vita'
'Per le pensioni del ceto medio persi in dieci anni 40 miliardi'