L'impennata dei prezzi energetici causato dalla guerra della Russia contro l'Ucraina hanno incitato "i governi a ridurre le accise durante l'anno 2022", suscitando "un calo" dell'incidenza della tassazione sul Pil in numerosi Paesi: è quanto emerge dal rapporto Statistiche sugli Introiti fiscali pubblicato oggi dall'Ocse, l'organismo per lo sviluppo e la cooperazione economia internazionale.
Secondo il rapporto 'Revenue Statistics', il rapporto medio tasse/Pil nella zona dell'Ocse si è contratto di 0,15 punti percentuali nel 2022, stabilizzandosi al 34% contro il 34,2% del 2021. In Italia l'incidenza della tassazione sul Pil è invece cresciuta al 42,9% (dato preliminare) nel 2022, contro il 42,4% del 2021 e il 42,6% del 2020. A livello Ocse
Dalla crisi finanziaria del biennio 2008-09 è solo la terza volta che il dato risulta in diminuzione: aveva ceduto 0,6 punti nel 2017 e 0,1 punti nel 2019. Nel 2022, precisa l'Ocse, gli introiti derivanti dalle accise sono diminuiti in percentuale del Pil in oltre trenta Paesi Ocse. In alcuni Paesi ed in particolare in Europa questi tagli sono legati alla riduzione delle tasse sull'energia e al rallentamento della domanda di prodotti energetici. Per l'Ocse, il calo degli introiti fiscali derivanti dalle accise viene parzialmente compensato dall'aumento delle entrate sui ricavi delle società, che hanno progredito in percentuale del Pil in oltre tre quarti dei Paesi Ocse.