Economia

Studio Marca, 27% fatturato prodotti tipici grazie a Gdo

De Molli (Ambrosetti), coinvolti 50 sottocomparti e 1500 imprese

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 16 GEN - Il 27,1% del fatturato delle produzioni tipiche locali italiane, pari a 8,5 miliardi di euro, è generato direttamente dalla Distribuzione Moderna attraverso i marchi del distributore. È quanto emerge da uno studio realizzato da The European House-Ambrosetti per Adm Associazione Distribuzione Moderna e presentato nel corso della prima giornata di Marca, fiera dedicata alla marca commerciale, in corso oggi e domani a Bologna.
    I prodotti a marca del distributore rappresentano oggi il 31,5% dell'intero giro d'affari del largo consumo confezionato della Distribuzione Moderna in Italia, compresi i discount - nel 2019 era al 28,3%. Il 2023 è stato chiuso con un fatturato record dei prodotti a marchio del distributore di 25,4 miliardi di euro, registrando una crescita di +332 milioni di euro anche nell'ultimo anno.
    Questo sistema "coinvolge indirettamente circa 50 sotto-comparti economici e oltre 1.500 imprese del settore agricolo e food (il 92% italiane e il 78% piccole e medie) che producono alimenti commercializzati con la marca dell'insegna della distribuzione moderna. Gli effetti dell'inflazione e della riduzione dei volumi di vendita colpiscono perciò direttamente il patrimonio di imprese locali italiane che rappresentano la spina dorsale dell'economia del Paese", ha spiega Valerio De Molli, managing partner e Ceo, The European House - Ambrosetti durante il convegno di apertura di Marca.
    Nel dettaglio, il 42% del fatturato complessivo dei prodotti tipici abruzzesi è stato generato grazie ai prodotti a marchio del distributore. Si scende al 40% per il Friuli-Venezia Giulia e al 36,9% per la Campania. Seguono Umbria (26,8%) e Marche (26,1%). Emilia-Romagna, Veneto e Lazio rientrano tra le prime 10 regioni, rispettivamente con il 25%, il 24,5% e il 23,8% delle vendite di prodotti locali attraverso prodotti a marchio del distributore. Seguono Toscana (23,3% del fatturato), Liguria (23,2%) e Sicilia (22,7%). Al di sotto del 20% si collocano il Trentino Alto Adige (19,3%), la Lombardia (19%), le Basilicata (13,3%) e la Puglia (12,1%). Chiudono la classifica Molise (9,8%), Calabria e Sardegna (entrambe al 4,8%). (ANSA).
   

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