Economia

Successo del Made in Italy raccontato dalle imprese del Piemonte

A Torino 4/a tappa del roadshow della community Made in Italy

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 01 FEB - Il roadshow 'Tradizione e Innovazione Made in Italy, i protagonisti si raccontano', arriva a Torino. Un evento, pensato da Roberto Santori, founder della community Made in Italy. La quarta tappa, dopo Bari, Salerno e Modena, è stata ospitata al centro congressi dell'Unione industriali. Hanno raccontato la loro storia imprenditoriale Marco Boglione, fondatore e presidente di BasicNet, Antonio Casu, amministratore delegato di Italdesign, Gaetano Adolfo Maria di Tondo, presidente dell'Associazione Archivio Storico Olivetti, Agostino Re Rebaudengo. presidente di Asja Ambiente Italia e Luca Sburlati, ceo di Pattern Group. A fare gli onori di casa il direttore dell'Unione industriali Angelo Cappetti, che ha sottolineato come l'Unione industriali sia una "convinta sostenitrice del Made in Italy. "A Torino siamo meno bravi a raccontare le cose che facciamo bene, ma ci stiamo lavorando", ha detto Cappetti. Debora Conforti, vertical leader engineering di Manpower, ha ricordato come per il suo gruppo il Made in Italy sia "un tema molto caro".
    Ad aprire i lavori è stato Santori, che si occupa di formazione aziendale da 25 anni. "La community Made in Italy nasce per puro caso circa 4 anni fa da un'intuizione che ho avuto tornando da una delle trasferte che facevo all'estero in quel periodo - ha raccontato - .Fuori dall'Italia c'è un percepito del Paese molto diverso". Dallo storytelling negativo sull'Italia, spesso fatto dagli stessi italiani, ha spiegato Santori, è nata l'idea di "provare a comunicare, fare una controinformazione e creare un virus positivo sulle eccellenze e il talento degli imprenditori in Italia e di quelli che sono in giro per il mondo. Abbiamo iniziato a raccontare le storie che ci sono dietro le imprese, le storie degli imprenditori".
    "Abbiamo iniziato a raccontare la storia vissuta, il passato e la tradizione, il presente e il futuro, questo secondo noi è anche un modello che può aiutare moltissimo anche i giovani a capire cosa c'è dietro un'azienda e il successo di un prodotto o di un brand", ha aggiunto Santori.
    Gabriele Albani, ceo di Teleperformance Knowledge Services, ha presentato i risultati di una ricerca sulla percezione del Made in Italy, dove emerge che l'88% degli italiani è disposto ha pagare 20% in più per avere prodotti autentici e di qualità.
    Il Food (78%) e il Fashion (69%) guidano la classifica dei settori maggiormente associati al Made in Italy nello stivale, segue il Turismo e Cultura con il 39%. Tra gli interpellati del Piemonte, rispetto al totale dell'Italia, aumenta l'incidenza di chi associa al Made in Italy le caratteristiche di identità culturale con il nostro Paese (20% Piemonte contro 18% Italia) e un processo produttivo che rispetta sempre i diritti dei lavoratori (6% Piemonte contro 3% Italia).
    La serata si è conclusa con la relazione di Paolo Fino, docente del Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia al Politecnico di Torino e vicepresidente di Mics (Made in Italy Circolare e Sostenibile), che ha spiegato come "i prossimi anni saranno chiave per lo sviluppo futuro e soprattutto per noi italiani, se saremo capaci di sfruttare i processi di digitalizzazione e l'intelligenza artificiale per colmare alcuni gap con gli altri Paesi industrializzati come noi". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it