Economia

Camillo Nola confermato presidente Confcooperative Calabria

'Ancora una volta il nostro modello si è dimostrato resiliente'

Redazione Ansa

(ANSA) - CATANZARO, 13 FEB - L'uscente Camillo Nola è stato confermato presidente Confcooperative Calabria. La rielezione di Nola è avvenuta in occasione dell'assemblea regionale dell'associazione che si è svolta a Catanzaro alla presenza del presidente nazionale Maurizio Gardini.
    Confcooperative Calabria associa e rappresenta settori che vanno dall'agricoltura al socio-sanitario ed è presente in tutti i territori regionali, della regione.
    Camillo Nola, che è presidente di una cooperativa agricola, nel suo intervento, ha toccato punti significativi dell'azione di Confcooperative Calabria e dell'intero mondo cooperativo regionale. "Ancora una volta - ha detto - il modello cooperativo si è dimostrato il più resiliente durante la crisi pandemica e la spirale inflattiva. Abbiamo tenuto in vita interi settori, come quello della cura, dell'assistenza e dell'inclusione dei soggetti svantaggiati, e combattuto duramente il fenomeno del dumping che danneggia l'immagine e il valore della buona cooperazione. Adesso - ha aggiunto Nola - dobbiamo puntare sull'allargamento della base produttiva. Abbiamo bisogno però di maggiore semplificazione burocratica e velocità nell'erogazione delle risorse da parte delle istituzioni. La Zes Unica può essere, da questo punto di vista, grazie anche allo strumento del credito d'imposta, una prima risposta alle esigenze pressanti di sburocratizzazione".
    I lavori dell'assemblea congressuale sono stati aperti dal presidente nazionale Gardini che ha evidenziato "il ruolo fondamentale svolto da Confcooperative nel rinnovo del contratto della cooperazione sociale e nella rimodulazione dei fondi del Pnrr. Mai un passo indietro ma sempre e solo al fianco delle nostre cooperative. Dobbiamo alzare l'asticella - ha sottolineato nella sua relazione - per migliorare ancora il livello delle nostre prestazioni e costruire una nuova visione di welfare, svolgendo a pieno titolo il ruolo di co-progettazione previsto dalla Riforma del Terzo settore.
    Dobbiamo essere dei veri e propri architetti sociali". (ANSA).
   

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