(ANSA) - TORINO, 14 FEB - L'Intelligenza Artificiale, con un
mercato globale valutato in 150,2 miliardi di dollari nel 2023 e
una previsione di 97 milioni di nuovi posti di lavoro, impatta
in modo significativo sulla riduzione dei costi di produzione
introducendo efficienze, migliorando la precisione e
ottimizzando il processo produttivo. Ma è ancora forte, tra
grandi imprese e pmi, il gap rispetto all'adozione di queste
tecnologie: solo l'8% delle piccole e medie imprese che utilizza
l'AI nella produzione e il 6% nella logistica, a fronte,
rispettivamente del 26% e 32% nelle grandi aziende.
Scenari e linee guida per le imprese del Made in Italy'
presentato in anteprima dal Competence Center Nazionale CIM4.0
alla fiera internazionale A&T Automation and Testing, che lancia
un messaggio, "non lasciamoci ingannare dal fascino dell'AI e al
tempo stesso creiamo le migliori condizioni per infondere tra le
imprese italiane, in particolare nelle Pmi, un senso di fiducia
e prospettiva positiva legata all'adozione di questa nuova
tecnologia".
Fra le motivazioni di questo gap, la difficoltà o
impossibilità di misurazione del valore monetario dell'AI, una
complessa percezione del suo valore finale in termini di
efficientamento della produzione o dell'ottimizzazione dei
processi, una scarsa confidenza per la conversione di
informazioni e dati analogici in digitale. Criticità che
rappresentano quasi il 62% dei problemi che l'industria affronta
quando considera l'avvio di iniziative legate all'Intelligenza
Artificiale. Proprio per colmare queste difficoltà, lo studio
indica una serie di raccomandazioni, come l'avvio di un processo
di trasformazione digitale, la formazione specialistica e
l'aggiornamento continuo delle competenze dei lavoratori.
"L'obiettivo di questo studio - spiega Enrico Pisino, ceo del
CIM4.0 - è fornire alle piccole e medie imprese italiane uno
strumento concreto di conoscenza e puntuale orientamento
rispetto all'applicazione dell'Intelligenza Artificiale,
sfatando i falsi miti, ridimensionando le paure legate a questa
nuova tecnologia e andando a generare una nuova e coraggiosa
ondata di realismo funzionale allo sviluppo della competitività
del nostro Paese. Per l'industria - aggiunge -, cavalcare l'onda
dell'AI è importante per essere ancora più forti nel mercato
manifatturiero globale e per sviluppare, tutti assieme, in
molteplici settori e filiere, quella produttività necessaria
alla nostra economia industriale basata sul 5.0 e sulle
metodologie del world class manufacturing. Lo possono e devono
fare anche le micro, piccole e medie imprese ispirandosi ai casi
di successo". (ANSA).
AI: studio CIM4.0, anche le Pmi innovino con fiducia
Linee guida e raccomandazioni presentate alla fiera A