(ANSA) - ROMA, 13 MAR - Cna Cinema e Audiovisivo esprime una
"forte preoccupazione" sul futuro dell'industria cinematografica
e audiovisiva indipendente italiana alla luce della riforma del
Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi (Tusma) che include
la revisione del sistema di quote di investimento e di
programmazione in film, serie, documentari italiani a carico di
broadcaster e piattaforme e a favore della produzione
indipendente italiana. E chiede di "respingere fermamente le
richieste avanzate dalle piattaforme in Parlamento di una
riduzione drastica delle quote di investimento e programmazione,
che metterebbe a serio rischio la produzione indipendente
italiana".
Per Cna appare invece fondamentale il ripristino dell'attuale
articolo del Tusma in cui si stabilisce che l'assolvimento degli
obblighi di investimento debba avvenire tramite pre-acquisto,
acquisto e licenze, escludendo contratti di appalto o di buy out
di tutti i diritti, nonché la limitazione temporale dei diritti
in capo alle emittenti (Smav) e ai broadcaster. Infine la
Confederazione ribadisce che la regolamentazione a tutela di
condizioni negoziali e contrattuali eque tra grandi broadcaster
e player globali e produttori indipendenti è fondamentale non
solo per una crescita strutturata dell'industria culturale
italiana, ma anche per mantenere il valore dei diritti e la
proprietà intellettuale nel nostro paese. "Non solo tali regole
devono essere mantenute nel Tusma, ma devono essere strettamente
coordinate con la regolamentazione relativa al tax credit, a cui
la regolamentazione attuativa può essere rinviata con un decreto
interministeriale, al fine di garantire coerenza complessiva al
sistema e semplificazione in sede applicativa". (ANSA).
Cna, preoccupa molto futuro dell'audiovisivo da revisione quote
Respingere le richieste delle piattaforme di taglio investimenti