Economia

Antimafia,per i commercialisti ci sono 'nodi' su beni confiscati

Audizione parlamentare questa mattina dei professionisti

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 22 MAR - Il Consiglio nazionale dei commercialisti è stato ascoltato oggi dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie, con una delegazione composta dal segretario nazionale delegato alle Funzioni giudiziarie e Adr, Giovanna Greco, e dal ricercatore della Fondazione nazionale della categoria professionale, Luca d'Amore, ha depositato proposte di modifica legislativa per migliorare il codice antimafia. Lo si legge in una nota.
    L'audizione si è concentrata sulle "criticità riscontrate dagli operatori del settore - amministratori giudiziari ed esperti nominati dalle Prefetture - nell'ambito della gestione di beni sequestrati e confiscati (in particolare aziende) e di imprese sottoposte ad interdittiva antimafia". In questo scenario, i commercialisti, ha ricordato Greco, "rappresentano l'84% degli iscritti nell'albo degli amministratori giudiziari e costituiscono, quindi, un significativo osservatorio sulle criticità riscontrate e sulle buone prassi di gestione adottate". Affrontato, tra l'altro, il caso delle "aziende sequestrate con patto di riservato dominio e i rapporti tra le amministrazioni giudiziarie e le pubbliche amministrazioni e ceto bancario ove i commercialisti hanno riscontrato notevoli criticità", va avanti la nota.
    Sul 'nodo' della tutela dei terzi, i professionisti hanno sostenuto che "serve una modifica legislativa volta a superare le incertezze applicative in materia di onere probatorio gravante sul terzo creditore, in particolare sulla strumentalità del credito all'attività illecita". Ed è stato, si legge, infine, pure proposto il superamento "dell'ingiustificato limite dei tre incarichi aziendali, rimettendo al prudente apprezzamento del giudice, la valutazione circa l'incarico da conferire senza una predeterminazione legislativa a priori".
    (ANSA).
   

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