(ANSA) - ROMA, 20 GIU - Secondo la ricerca di Unioncamere,
le imprese hanno riscontrato difficoltà nella ricerca di 1
laureato su 2, pari a 376mila entrate nel 2023 (il 49% delle
entrate di laureati), accentuando una situazione già complessa e
che nel 2019 riguardava 1 laureato su 3.
Nel 62,9% dei casi il motivo di tali difficoltà è dato dal
'gap di offerta', ovvero un ridotto numero di candidati
disponibili sul mercato, soprattutto quando si ricercano
laureati degli indirizzi statistico, sanitario e paramedico,
medico e odontoiatrico e chimico-farmaceutico.
Più contenute le difficoltà di reperimento legate al 'gap di
competenze', ovvero collegate alla formazione non adeguata,
indicate dalle imprese nel 29,3% dei casi.
Le professioni che le imprese fanno più fatica a reperire per
i laureati interessano in particolare l'ambito ingegneristico,
medico e paramedico e scientifico. Più nel dettaglio, tra le
professioni 'introvabili' si evidenziano gli ingegneri
elettrotecnici (90,6%), gli ingegneri dell'informazione (80,7%),
le professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche (80,3%),
i tecnici gestori di reti e di sistemi telematici (74,5%), i
farmacisti (73,1%), gli specialisti in terapie mediche (71,4%),
i medici generici (70,9%) e i progettisti e amministratori di
sistemi (69,8%).
Nel 2022 il tasso di occupazione - a un anno dal
conseguimento del titolo - è pari al 75,4% tra i laureati di
primo livello e al 77,1% tra i laureati di secondo livello. Il
confronto con le precedenti rilevazioni conferma il trend
positivo non solo rispetto all'anno precedente ma anche rispetto
a quanto osservato nel 2019.
Inoltre, con il trascorrere del tempo dal conseguimento del
titolo, le opportunità occupazionali offerte ai laureati
migliorano: a cinque anni dalla laurea il tasso di occupazione è
infatti pari al 92,1% per i laureati di primo livello e
all'88,7% per quelli di secondo livello.
Nel dettaglio, si osservano tassi di occupazione più elevati
a cinque anni dalla laurea per gli indirizzi ingegneria
elettronica e dell'informazione (96,2%), statistica (95,8%),
ingegneria industriale (95,6%), altri indirizzi di ingegneria
(95,0%) e nell'area scientifica, matematica, fisica e
informatica (92,6%). (ANSA).