(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Cresce il gap tra domanda ed offerta
di lavoro, soprattutto se qualificato. Nel 2023 le imprese
italiane indicavano difficoltà di reperimento per il 45,1% del
personale necessario, pari a oltre 2,48 milioni di posti.
La ricerca di personale ha tempi medi di 3,3 mesi che
possono superare un anno per trovare operai specializzati. Tutto
questo per le piccole imprese ha un costo quantificato da
Confartigianato in 13,2 miliardi di minore valore aggiunto per
le ricerche di manodopera che durano oltre 6 mesi.
A mancare, sottolinea il rapporto, sono soprattutto le
competenze per affrontare la transizione digitale e la gestione
dell'intelligenza artificiale. Nel 2023 le imprese cercavano
699mila lavoratori capaci di gestire tecnologie relative a
intelligenza artificiale, big data analytics, internet of things
e robot. Di questi, però, 381mila (pari al 54,5%) sono risultati
di difficile reclutamento, di cui i due terzi (64,7%, pari a
246mila lavoratori) nelle micro e piccole imprese.
Secondo il rapporto di Confartigianato, per quanto riguarda
la difficoltà a trovare personale esperto di Intelligenza
artificiale e tecnologie 4.0 nelle piccole imprese, la
situazione peggiore si è registrata in Trentino Alto Adige dove
nel 2023 è risultato introvabile il 67,2% dei lavoratori con
elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0 necessari
alle Pmi (9.330 su 13.890). Seguito a breve distanza dal Friuli
Venezia Giulia, con la mancanza del 65,2% di personale pronto ad
affrontare l'Ia (4.800 su 7.360) e l'Umbria con una quota del
63,8% (2.980 su 4.670). A soffrire la carenza di personale con
e-skill anche il Veneto con 20.270 'introvabili' su 34.590, pari
al 58,6%, l'Emilia Romagna (17.910 su 30.810, pari al 58,1%), la
Lombardia (46.930 su 81.020, pari al 57,9%) e il Piemonte e la
Valle d'Aosta (16.720 su 28.910, pari al 57,8%). (ANSA).
Confartigianato, 'a giugno introvabili 270mila lavoratori'
'Quota sale al 47,6%. Per le Pmi un danno da 13,2 miliardi'