(ANSA) - CATANZARO, 27 GIU - "Prorogare di soli sei mesi la
decontribuzione per le aziende del Sud più che una conquista è
una presa in giro, se non un vero e proprio inganno, per tutti
quegli imprenditori che ancora vogliono investire in un
territorio così penalizzato e difficile. Lo sgravio in
precedenza era fino al 2029, come possono il ministro Raffaele
Fitto e l'Unione Europea pensare che questa 'concessione' possa
lasciare soddisfatti gli imprenditori? Al contrario, è solo uno
specchietto per le allodole per arrivare a gennaio 2025 quando,
nuovamente, il problema si ripresenterà". È quanto afferma il
presidente di Cna Calabria Giovanni Cugliari.
"La decontribuzione per le aziende del Mezzogiorno - prosegue
- non è un regalo, ma una compensazione per le condizioni di
sottosviluppo in cui queste si trovano ad operare da sempre, a
causa dei mancati investimenti da parte dello Stato in questa
area del Paese. Logica che ora viene meno e che insieme
all'Autonomia differenziata potrebbe essere un'ulteriore causa
di impoverimento e desertificazione dei territori".
"Prima di operare con la forbice - conclude Cugliari - il
governo dovrebbe pensare a sanare quelle condizioni che sono una
zavorra per il Mezzogiorno. Dalla carenza di infrastrutture a
quella di servizi pubblici, il Sud è terra di frontiera e
investire diventa sempre più rischioso e difficile. Se si vuole
eliminare la decontribuzione si pensi allora a creare nelle
regioni meridionali quelle condizioni che consentano loro di
operare alla pari rispetto ad altri territori italiani". (ANSA).