(ANSA) - ROMA, 05 LUG - Le vendite tornano in territorio
positivo. Dopo un aprile col segno meno, sia in volume che in
valore, le rilevazioni Istat sulle vendite al dettaglio segnano
a maggio un ritorno in positivo su entrambe le voci rispetto al
mese precedente. A trainare le vendite alimentari, mentre per il
no-food le notizie sono meno positive. Così Confesercenti in una
nota nella quale sottolinea che il quadro mostra alcune ombre
analizzando l'andamento tendenziale.
Nonostante il recupero del reddito disponibile, dunque, la spesa
degli italiani stenta a ripartire. A confermarlo anche le stime
Istat sul primo trimestre dell'anno: tra gennaio e marzo, a
fronte di un aumento del reddito disponibile del 3,5% sul
trimestre precedente, solo in minima parte eroso dall'inflazione
(0,2 punti), la spesa delle famiglie è aumentata appena dello
0,5%.
Questo significa che della crescita di 9,1 miliardi del potere
d'acquisto solo 1,6 miliardi sono stati effettivamente destinati
a nuovi consumi, con un saggio di risparmio risalito di ben 2,6
punti nell'arco di un trimestre. Ampliando lo sguardo in
prospettiva storica ed escludendo l'eccezionale periodo dei
lockdown, le famiglie italiane non manifestavano una
disponibilità al consumo tanto bassa dal lontano 2009.
La situazione dovrebbe migliorare gradualmente con il
rallentamento dell'inflazione e il progressivo rinnovo dei
contratti nazionali, e anche i saldi estivi - in partenza domani
- potrebbero dare una spinta alle vendite non alimentari:
secondo le nostre stime, potrebbero generare 3,5 miliardi di
euro di vendite. Serve, però, anche un'accelerazione sul taglio
dei tassi: mantenerli a questi livelli rischia di soffocare la
ripresa dei consumi. (ANSA).