Economia

Fisco: Misiani (Pd), la riforma Meloni stangata per le imprese

Una su quattro danneggiata dalla abolizione permanente dell'Ace

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 06 LUG - "Altro che 'non disturbare chi vuole fare', come per mesi ci ha raccontato Giorgia Meloni... Adesso lo dice anche Istat, numeri alla mano: la riforma fiscale del governo Meloni per le imprese è una stangata, perché aumenta le tasse a loro carico e le rende più fragili, scoraggiando il ricorso al capitale proprio". Lo dichiara in una nota Antonio Misiani, responsabile economico del Pd.
    Secondo Misiani, "l'effetto complessivo delle scelte del governo è un pesante aumento della pressione fiscale sulle imprese, con una maggiorazione del prelievo Ires di oltre il 10 per cento nel 2024. Considerando che nel 2023 il gettito Ires ha superato i 52 miliardi di euro, parliamo di parecchi miliardi di euro in più. Secondo Istat - aggiunge - solo una piccola minoranza delle aziende, poco più del 5 per cento, beneficerà della deduzione del costo del lavoro per incremento occupazionale, peraltro finanziata solo per il 2024: di fatto, l'ennesima misura-spot, di dubbia utilità e peraltro resa operativa da pochi giorni, in forte ritardo".
    "Viceversa, oltre un'impresa su quattro sarà danneggiata dalla abolizione permanente dell'Ace, la deducibilità della remunerazione figurativa del capitale proprio (nuove azioni e autofinanziamento). L'eliminazione dell'Ace - nota Misiani -, che rende il ricorso al capitale proprio più costoso rispetto al capitale di terzi, va nella direzione esattamente opposta rispetto a quanto sarebbe necessario, perché orienta le scelte di finanziamento delle imprese verso l'indebitamento anziché una maggiore patrimonializzazione. Molte di queste criticità le avevamo già evidenziate durante la discussione parlamentare della riforma fiscale. I numeri e le analisi Istat confermano le nostre preoccupazioni e la distanza siderale tra i proclami elettorali della destra, la tanto sbandierata vicinanza del governo nei confronti delle imprese, e la realtà di una riforma fiscale mal concepita, ideologica, e del tutto controproducente per un mondo produttivo che avrebbe bisogno invece di un sistema fiscale funzionale al suo rafforzamento". (ANSA).
   

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