(ANSA) - ROMA, 29 LUG - "Secondo il Centro Studi
Confindustria il potenziale export che possiamo ancora colmare
nel mercato cinese è di 2,4 miliardi di euro soltanto per i beni
di consumo e 2 miliardi per quelli strumentali". La vice
presidente per l'export e l'attrazione degli investimenti di
Confindustria, Barbara Cimmino, lo evidenzia dalla tavola
rotonda "Italy investing in China: trends and perspective"
organizzata a Pechino da Confindustria e Camera di Commercio
italiana in Cina nell'ambito del VII Business Forum Italia Cina,
in occasione della visita della premier Giorgia Meloni.
"Servono relazioni mutualmente vantaggiose all'insegna della
reciprocità per garantire uguali condizioni di accesso ai
mercati, inclusa una più marcata convergenza degli standard e
delle regolamentazioni tecniche, il cui divario comporta
sensibili costi aggiuntivi soprattutto alle pmi. È anche per
questo che le grandi aziende presenti in Cina possono svolgere
il ruolo di business ambassador e di traino all'interno delle
filiere, condividendo esperienze e network, l'accreditamento
presso le autorità locali e altri elementi fondamentali per la
lettura del mercato", commenta Barbara Cimmino.
Per Lorenzo Riccardi, presidente della Camera di Commercio
italiana in Cina "la Cina continua a confermarsi strategica per
l'export italiano. Il numero ed il valore crescente delle
missioni istituzionali nel Paese promuovono in modo
significativo le relazioni economiche tra Italia e Cina" che
contano - evidenzia - su investimenti diretti esteri italiani
per oltre 15 miliardi di euro, con oltre 1300 investimenti
manifatturieri (la maggioranza delle aziende presenti) con
130.000 addetti e un fatturato di 33 miliardi di euro.
A fare da capofila alle aziende dei vari settori sono presenti
le assoziazioni, Anfia, Assica, Farmindustria, Federmacchine,
Sistema Moda Italia. (ANSA).
Confindustria, 'grande spazio da colmare per export in Cina'
A Pechino il business forum con la Camera di Commercio