(di Amalia Angotti)
(ANSA) - TORINO, 30 AGO - E' scontro sulla proposta di
Stellantis a dieci operai di Mirafiori in cassa integrazione di
andare a lavorare per due settimane nello stabilimento di Thychy
in Polonia, dove si producono la nuova 600, la nuova Avenger e
l'Alfa Romeo Junior. A Torino intanto nell'impianto delle
trasmissioni elettrificate del gruppo potrebbero arrivare
lavoratori da Termoli o da altri siti italiani: le cose vanno
bene e servono 200 dipendenti in più (oggi sono 518).
"E' una prassi consolidata nel gruppo. Solo nell'ultimo anno
e mezzo, il numero di operai italiani in trasferta volontaria
presso altri stabilimenti è oscillato tra le 600 e le 2.600
unità", spiega Stellantis rispondendo agli attacchi. "Sono state
strumentalizzate decisioni aziendali assunte nell'interesse
delle persone - precisa - in questa complessa fase di mercato e
transizione. È una vera e propria fake news che i lavoratori di
Stellantis siano 'vittime' di un ipotetico, addirittura
'violento', ricatto al fine di trasferirli a lavorare in
Polonia. Si tratta di una proposta su base volontaria a una
decina di colleghi della logistica, per una trasferta temporanea
di massimo due settimane, adeguatamente remunerata".
Il tema delle trasferte apre comunque un nuovo fronte con i
sindacati e non solo. "E' il segnale di un'azienda senza
strategia e che intende disimpegnarsi dall'Italia. Occorre
invertire la rotta per garantire occupazione, produzioni e
rilanciare gli stabilimenti in Italia", tuona Samuele Lodi,
segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del settore
mobilità, che chiede alla presidenza del consiglio di
intervenire immediatamente convocando Stellantis e i sindacati.
"Diecimila posti di lavoro persi negli ultimi anni non sono
stati sufficienti ad arrestare questo declino. La strategia di
Stellantis è fallimentare e non può continuare così. Siamo
ancora in tempo per bloccare un disastro occupazionale e
industriale" afferma Rocco Palombella, numero uno della Uilm. Il
segretario generale della Fim Ferdinando Uliano sottolinea che
"è aumentato il ricorso alla cassa integrazione in tutti gli
stabilimenti Stellantis. La situazione più preoccupante perché
inaspettata è quella della Sevel, dovuta al calo dei volumi dei
veicoli commerciali". Uliano ricorda che nel 2025 si esauriranno
gli ammortizzatori sociali e "senza questo salvagente circa
25.000 posti di lavoro sono a rischio tra Stellantis e
l'indotto", mentre la produzione quest'anno "sarà vicina alle
500.000 unità contro le 750.000 del 2023. La metà dell'obiettivo
posto dal governo". Attacca l'azienda anche la vicepresidente
del Movimento 5 Stelle Chiara Appendino che definisce la
proposta delle trasferte in Polonia "una ennesima presa in giro
che la dice lunga su quanto Stellantis creda nella produzione in
Italia".
Il primo appuntamento tra governo, Stellantis e sindacati è
fissato per il 17 settembre al ministero delle imprese e del
Made in Italy: sul tavolo c'è il progetto per la gigafactory a
Termoli, ma sarà un'occasione per affrontare anche le altre
numerose questioni aperte. (ANSA).
>>>ANSA/Stellantis propone a operai in cig di andare in Polonia
Azienda, 'nessun ricatto, è prassi consolidata nel gruppo'