(ANSA) - ROMA, 24 SET - "Non luogo a procedere". E' quanto ha
deciso il gup di Roma nel procedimento che vedeva imputati l'ex
sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi e la compagna
Sabrina Colle accusati di sottrazione fraudolenta al pagamento
delle imposte.
I pm avevano chiesto il processo per Sgarbi contestando
l'acquisito di un dipinto nel 2020 all'asta, facendo figurare la
compagna come acquirente e con denaro di una terza persona, con
l'intento di mettere l'opera al riparo da eventuali aggressioni
da parte del Fisco.
Il procedimento era stato avviato nel 2023. La vicenda,
finita all'attenzione dei magistrati del pool che si occupano a
piazzale Clodio di reati fiscali, risale all'ottobre di tre anni
fa ed è legata ad una vendita durante la quale, secondo
l'accusa, la compagna di Sgarbi, avrebbe acquistato un'opera
dell'artista Vittorio Zecchin pagandola 148 mila euro circa.
Secondo l'impianto accusatorio il reale acquirente sarebbe però
lo stesso critico d'arte. Una ricostruzione da subito contestata
da Sgarbi che venne ascoltato anche dagli inquirenti ai quali
annunciò anche un piano per rientrare dal debito con il fisco.
L'acquisto del dipinto, "Il giardino delle fate", dipinto del
1913, secondo la tesi di Sgarbi, sarebbe stato realizzato grazie
alla munificenza dell'ormai defunto Corrado Sforza Fogliani,
avvocato cassazionista e banchiere, ex presidente di
Confediliziae vicepresidente dell'Abi.
Per la Procura l'obiettivo era, invece, mettere l'opera al
riparo da eventuali interventi da parte dell'Entrate. Per chi
indaga quanto avvenuto configura il reato di sottrazione
fraudolenta al pagamento delle imposte come previsto
dall'articolo 11 della legge 74 del 2000 che punisce chiunque
"al fine di sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi o sul
valore aggiunto ovvero di interessi o sanzioni amministrative
relativi a dette imposte" "aliena simulatamente o compie altri
atti fraudolenti sui propri o su altrui beni idonei a rendere in
tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione
coattiva".
Una ricostruzione non condivisa dal gup che ha fatto cadere le
accuse per i due imputati. "La decisione del gup ci lascia
pienamente soddisfatti - commenta l'avvocato Giampaolo Cicconi,
legale di Sgarbi - anche perché siamo in presenza della formula
assolutoria più ampia. Con oggi speriamo si chiuda una vicenda
giudiziaria che ha provocato sofferenze al mio assistito e alla
sua compagna". (ANSA).
>ANSA-BOX/ Fisco e quadri, Sgarbi prosciolto dalle accuse a Roma
A processo con la compagna per sottrazione fraudolenta imposte