Economia

>>>ANSA/ Cala l'import di energia, più rinnovabili nel 2023

Il rapporto del Mase sulla situazione energetica nazionale

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 01 OTT - Nel 2023 in Italia sono calate le importazioni di energia, e si è ridotta la dipendenza del paese dall'estero. Ma non è del tutto una buona notizia. Le importazioni sono scese perché è aumentata la produzione delle rinnovabili, ma anche perché i consumi energetici sono calati, a causa del rallentamento dell'economia. Per fortuna, l'anno scorso sono calati anche i prezzi di corrente e gas.
    Sono questi i dati salienti del rapporto annuale del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica sulla situazione energetica nazionale nel 2023, presentato a Roma nella sede del Gse (Gestore dei servizi energetici), la società pubblica per gli incentivi alle rinnovabili.
    Le importazioni nette di energia in Italia sono diminuite del 9,9% nel 2023 rispetto al 2022, e la produzione delle fonti energetiche nazionali è aumentata complessivamente del 4,2%.
    L'aumento della produzione italiana è merito soprattutto delle rinnovabili. L'idroelettrico ha visto un balzo della produzione del 38,7%, l'eolico e il fotovoltaico insieme dell'11%.
    Questa crescita ha permesso di ridurre le importazioni di fonti fossili, soprattutto del gas. La domanda di metano (quasi tutto importato) è scesa del 10,3%, la produzione di corrente dal gas è andata giù del 19,3% (anche se contiuna a coprire il 55% della domanda).
    Ma il calo delle importazioni è stato dovuto anche ad altre ragioni, non tutte positive: stagnazione economica, piano di contenimento dei consumi, clima mite.
    Comunque sia andata, l'anno scorso la dipendenza dall'estero dell'Italia per l'energia è diminuita. La quota di importazioni di prodotti energetici rispetto alla disponibilità energetica nel paese è scesa dal 79,2% del 2022 al 74,6%.
    Altro dato positivo del 2023 è il calo dei prezzi dell'energia rispetto al 2022, in particolare per imprese: diminuiscono del 25% il costo dell'energia elettrica e del 18% quello del gas naturale. Questo ha portato in quel periodo a una diminuzione della spesa energetica totale del 4,2%.
    Rispetto agli altri paesi europei, il costo dell'elettricità in Italia l'anno scorso è sceso, ma è rimasto comunque più alto della media. Per le imprese, è passato da 145,8 punti rispetto al prezzo medio europeo (fissato a 100) a 109,3 punti. Sempre per le imprese, il gas naturale è diventato più conveniente da noi che in Europa: da 115,4 punti rispetto alla media a 93,4.
    (ANSA).
   

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