Economia

Confapi, 'tutelare aziende escluse dal ristoro crediti ex Ilva'

Presidente Greco ha avanzato alcune proposte al ministro Urso

Redazione Ansa

(ANSA) - TARANTO, 16 OTT - "In questa fase il nostro obiettivo principale resta la tutela delle aziende che sono state escluse dal ristoro dei crediti attraverso un accordo transattivo che offra salvaguardia a tutte quelle che non sono rientrate negli accordi AdI-Sace, ma lavoriamo al fine di trovare altri strumenti che garantiscano la sopravvivenza di tutto l'indotto". Lo dichiara in una nota il presidente di Confapi Taranto, Fabio Greco, il quale ha portato le proposte della confederazione al vertice convocato dalla Regione Puglia che riguardano le imprese dell'indotto dell' ex Ilva di Taranto.
    Come viene evidenziato da Confapi, la Regione "sta attivando la procedura di svincolo di quote di avanzo di amministrazione in favore delle imprese strategiche dell'indotto ex Ilva promettendo lo stanziamento di una cifra che oscilla tra i 25 e i 30 milioni di euro".
    Greco, in occasione della recente visita a Taranto del ministro delle Imprese Urso, ha consegnato "nelle sue mani la proposta che introduce l'articolo 2-sexies al cosiddetto decreto legge 'salva-indotto'". Una proposta, spiega dall'associazione di categoria, che si fonda sull'impianto "dell'articolo 6 del decreto 23/2020 che fu emanato in occasione della emergenza Covid19". "Con la sua introduzione - evidenzia - si fronteggerebbero le perdite subite dai costi derivanti dalla cessione del credito ad intermediari finanziari senza doverle inserire in bilancio".
    Sul tavolo regionale Confapi ha proposto anche "l'utilizzo del 'finanziamento per lo sviluppo aziendale' previsto dal dl 4/24 in particolare per il rafforzamento degli assetti organizzativi che consentano di ripristinare gli equilibri economico finanziari delle imprese che hanno subito la crisi di AdI e la falcidia del credito pur prededucibile di cui all'articolo 2 quater". (ANSA).
   

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