(ANSA) - ROMA, 30 OTT - "L'Inps oggi conferma che gli uomini
guadagnano in media in Italia il 28% in più delle donne, sia nel
settore privato dove la disparità arriva addirittura al 34,5%,
che nel settore pubblico, in cui si attesta comunque al 27,7%.
Persino nel lavoro domestico le donne sono retribuite meno degli
uomini.
"Gli studi dicono - prosegue Valente - che il divario
salariale ha molte cause. L'organizzazione del lavoro, i criteri
di progressione di carriera, i modelli di leadership sono ancora
terribilmente maschili e contribuiscono a costruire ambienti di
lavoro sfavorevoli per le donne. Le donne hanno spesso
competenze più elevate degli uomini e si laureano di più. Ma
vengono pagate meno nei diversi settori perché sono
sottodimensionate rispetto ai maschi oppure perché,
nell'applicazione dei contratti nazionali, si incide sulle voci
salariali discrezionali o ancora perché sono vittime di part
time involontario e di contratti a termine e, infine, perché
difficilmente arrivano ad assumere posizioni apicali. Ovviamente
in tutto questo ha un ruolo anche la maternità, che in Italia è
un handicap per le donne nel mercato del lavoro". "In sintesi,
il gender pay gap è frutto della discriminazione di genere e
come tale non solo mina i diritti delle donne, ma è anche un
freno al pieno sviluppo del Paese", conclude. (ANSA).