Economia

Manovra: Confindustria dispositivi medici,'avviare il confronto'

'Per elaborare nuovi sistemi di governance'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 04 NOV - "Riteniamo auspicabile che si avvii un confronto permanente con le istituzioni per elaborare nuovi sistemi di governance del settore che permettano una programmazione virtuosa e accurata della spesa sanitaria in dispositivi medici, con meccanismi di controllo della spesa consapevoli e responsabili con l'obiettivo di un Ssn sostenibile". Lo ha affermato Nicola Barni, presidente di Confindustria Dispositivi Medici, durante l'audizione delle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sul disegno di legge di Bilancio.
    "E' necessario bloccare il payback futuro e mitigare l'impatto sul passato. E' cioè urgente iniziare a risolvere oggi questo vulnus in modo da dare alle imprese un segnale chiaro", prosegue. "Non possiamo - ha aggiunto Barni - scaricare sulle imprese, creando un danno collaterale per la filiera produttiva e distributiva, il fatto che la spesa non sia stata adeguata a coprire i reali fabbisogni di salute della popolazione, una popolazione - ha sottolineato ancora - che vive più a lungo ed è caratterizzata da un aumento progressivo delle patologie croniche".
    Da qui le richieste dell'associazione: "bloccare il payback per gli anni 2019-2024 e cancellarlo definitivamente per il futuro, auspicabilmente già dal 2025; identificare nuove forme di gestione e controllo della spesa e, nel frattempo, rimodulare i tetti di spesa dei dispositivi medici per allinearli alla reale domanda di salute e alla media europea del 7%. Mitigare l'impatto del payback 2015-2018 attraverso un ulteriore finanziamento statale, forme di rateizzazione e supporto con garanzia statale per l'accesso al credito. Posticipare di un anno i termini di pagamento della tassa dello 0,75% sul fatturato delle imprese dei dispositivi medici, oggi dovuta al 31 dicembre 2024". Qualora il payback "non fosse immediatamente bloccato per il futuro e gli sforamenti richiesti alle imprese fossero confermati senza ulteriori interventi, gli effetti sulla filiera della salute all'interno degli ospedali e sull'intero Ssn sarebbero disastrosi. La crisi e il blocco delle catene di produzione e distribuzione - ha concluso Barni - significherebbero una minore disponibilità di dispositivi medici nelle strutture sanitarie pubbliche, un livello di innovatività nei device significativamente inferiore a disposizione dei medici con impatto immediato sulla qualità del lavoro di coloro che operano in corsia". (ANSA).
   

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