Economia

Confindustria Puglia, 'rallentamento economia ci preoccupa'

'Calo investimenti ed esportazioni con un pil attestato a 0,5%'

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 06 NOV - "I dati resi noti oggi dalla Banca d'Italia sul trend dell'economia pugliese, nel primo semestre di quest'anno, evidenziano un calo degli investimenti e delle esportazioni con un pil che si attesta a 0,5%, di poco inferiore al 2023.
    Un rallentamento che ci fa preoccupare così come l'incertezza dovuta alla prossima scadenza della decontribuzione Sud, una misura considerata fondamentale per il supporto delle imprese nelle regioni meridionali. La nostra richiesta di rendere tale misura strutturale riflette l'apprezzamento per il suo impatto positivo sulla competitività delle aziende e l'occupazione". È il commento del presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, sull'aggiornamento congiunturale dell'economia pugliese elaborato dalla Banca d'Italia.
    "Le stime di Bankitalia - per Fontana - vanno lette con particolare attenzione e con adeguata preoccupazione: il rallentamento, causato dall'aumento dei prezzi energetici e dalle difficoltà nelle catene di fornitura, viene ulteriormente aggravato dalle crescenti tensioni geopolitiche, aumentando l'incertezza e i rischi per il commercio globale e i costi delle materie prime. Divari, diseguaglianze e ritardi sono profondi e non facili da colmare, da qui la necessità di recuperare elevati livello di produttività".
    "È sugli investimenti capaci di aumentare la produttività - evidenzia - che bisogna puntare con determinazione, quindi sulla crescita, cosa che l'Italia non fa da oltre vent'anni, beneficiando di tutte le risorse europee disponibili, di quelle non ancora sbloccate e del loro corretto utilizzo, con un preciso cronoprogramma". "Per far sì che il nostro Paese diventi attrattivo all'estero è necessario che gli imprenditori continuino a investire, e per essere più competitivi e concorrenti nel mondo dobbiamo anche produrre di più: per questo - conclude - abbiamo chiesto a gran voce al Governo di spingere gli investimenti, ad esempio con un Ires premiale per chi mantiene il 70% degli utili dentro l'impresa e investe il 30% in tecnologia, formazione e welfare, in vista della transizione digitale 5.0 che richiede una maggiore semplificazione". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it