Economia

Confindustria, a fine anno l'economia in 'ripartenza debole' (2)

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 15 NOV - L'Eurozona "debole", a causa di tassi e inflazione ancora alti sebbene in calo, e le difficoltà della Germania, primo partner commerciale, rappresentano "un problema per la crescita italiana", evidenzia ancora il Centro studi di Confindustria.
    Per quanto riguarda la produzione industriale italiana, il calo prosegue: nei primi 9 mesi del 2024 l'attività è scesa del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2023 ed è "fosco il futuro", sostiene il Csc. Tra i punti critici, ci sono i prezzi delle materie prime utilizzate da vari settori manifatturieri che sono rimasti alti, anche dopo la fine dell'impennata delle quotazioni del 2021-2022. Ciò accade soprattutto per l'energia in Europa, che penalizza la competitività delle imprese italiane, non solo nei settori più "energivori", evidenzia. Tra i settori, ci sono andamenti eterogenei e in particolare sono in affanno quello automobilistico e quelli del comparto abbigliamento-tessile-pelli. Nei primi 9 mesi del 2024 la produzione dei settori riconducibili alla moda ha subito una forte flessione, ricorda il Csc: -15,1% le pelli (dopo il -9,9% del 2023), -9,5% l'abbigliamento (-2,5%), -5,9% il tessile (-8,2%). E si registra il crollo del settore auto. La produzione nel settore automotive in Italia (compresa la componentistica e i motori) è in calo del 19,4% nei primi 9 mesi del 2024 sugli stessi mesi del 2023. In termini tendenziali, a settembre si è al -32,4%, di cui -42,7% per gli autoveicoli. "Il settore auto è uno dei principali della manifattura italiana: pesa per il 6,3% della produzione (13% in Europa, data la stazza del comparto in Germania) e con l'indotto il peso sale ancora: la sua crisi, perciò, impatta molto sull'economia", rimarca il Centro studi di Confindustria. (ANSA).
   

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