(ANSA) - VENEZIA, 16 NOV - Se il Mezzogiorno è l'area
geografica d'Italia più a rischio usura, i proventi di queste
attività illegali vengono sempre più reinvestiti al Nord. Negli
ultimi tempi, infatti, le indagini effettuate dalla Direzione
Investigativa Antimafia dimostrano come il denaro contante
proveniente dalle attività criminali primarie, come l'usura,
venga reimpiegato con sempre maggiore frequenza in determinate
aree dell'Italia, soprattutto settentrionale (Lombardia, Emilia
Romagna, Veneto, Toscana).
La Cgia continua a chiedere il potenziamento delle risorse a
disposizione del "Fondo di prevenzione dell'usura". Dal 1998 al
2022, ai Confidi e alle Fondazioni lo Stato ha erogato 711
milioni di euro, che hanno garantito finanziamenti per un
importo complessivo pari a oltre 2 miliardi di euro. Nel 2022 ai
due enti erogatori sono stati assegnati complessivamente 33,7
milioni, rispettivamente 23,6 ai Confidi e 10,1 alle Fondazioni.
Cifre importanti che, però, secondo l'Ufficio studi andrebbero
implementate.
Per il "Fondo di solidarietà", invece, che offre agli
operatori economici che hanno denunciato gli usurai un mutuo
senza interessi da restituire entro 10 anni, dal 2000 al 2023 la
Consap ha stipulato 1.660 contratti e le somme concesse a titolo
di mutuo sfiorano complessivamente i 145 milioni di euro.
(ANSA).