(di Paolo Rubino)
(ANSA) - ROMA, 27 NOV - Con 36,6 miliardi di tasse pagate
in più da cittadini e imprese in Italia rispetto alla media
europea, 620 euro pro capite, un "fisco zavorra" è sempre più un
freno di competitività. Ed è una penalizzazione in forte aumento
rispetto ai 28,8 miliardi per 488 euro a testa del 2023.
Confartigianato lo evidenzia sottolineando "oneri e ostacoli"
che pesano su "4,6 milioni di piccole imprese", dall'assemblea
annuale, dove il presidente Marco Granelli mette in primo piano
anche il valore costituzionalmente riconosciuto delle attività
artigiane. Lo rileva anche il Presidente della Repubblica: è "un
elemento di autenticità, un antidoto all'omologazione sociale";
"L'artigianato occupa un ruolo cruciale per le comunità. Le
aiuta a funzionare meglio, difende i territori, offre
prospettive di libertà, di autonomia, di creatività ai giovani.
Essere artigiani non è un lavoro qualsiasi", dice Sergio
Mattarella intervenendo all'assemblea della confederazione di
artigiani e piccole imprese.
Sono le stime dell'ufficio studi di Confartigianato, nella
relazione di Granelli, a sottolineare con la concretezza delle
cifre quanti siano i fardelli e quanto pesino sulle spalle delle
pmi. Si aggiunge oggi anche l'impatto dei conflitti, con la
guerra in Ucraina che alle imprese è "costata 155 miliardi": nel
conto anche "13,4 miliardi di mancato export verso Russia e
Ucraina, 78,9 miliardi di maggiore costo per acquisto di energia
dall'estero, 44,3 miliardi di maggiori oneri finanziari a causa
dell'aumento dei tassi di interesse". C'è anche "la batosta del
caro bollette: 11,8 miliardi più della media Ue", la burocrazia
è vissuta sempre più come una barriera (il 73% degli
imprenditori lamenta la complessità delle procedure, il 78% si
sente ostacolato dai continui cambiamenti legislativi) ed "a
complicare la vita degli imprenditori è anche la difficoltà ad
assumere" che sale al 47,5% del personale necessario, pari a
204.790 posti di lavoro. Anche in questo caso è una situazione
che peggiora: +2,8% in un anno.
Confartigianato lancia un allarme anche per la prospettiva di
"una vera e propria glaciazione demografica. Nell'arco del
prossimo decennio la popolazione in età lavorativa scenderà di
2,2 milioni di unità". E' uno dei punti messi in evidenza anche
dal ministro Adolfo Urso: "Parlando di crescita - dice,
intervenendo all'assemblea - c'è un elemento imprescindibile con
cui dobbiamo fare i conti: la questione demografica. Come
istituzioni, come Governo, abbiamo il dovere di avviare
politiche a sostegno delle nascite, dei giovani, anche degli
anziani destinati a rimanere più a lungo anche all'interno del
tessuto produttivo". (ANSA).
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Mattarella all'assemblea: 'Artigiani, non è un lavoro qualsiasi'