(ANSA) - ROMA, 27 NOV - Il 2023 è segnato anche dalla forte
ripresa della componente straniera, la quale in termini di
presenze è tornata a rappresentare oltre la metà della domanda
turistica (il 52,4% del totale). Le presenze dei clienti
stranieri sono stati infatti 234,2 milioni, a fronte di 213
milioni di presenze dei turisti residenti in Italia.
La clientela estera è quella che ha più contribuito alla
crescita dei flussi sia rispetto al periodo pre-pandemico sia
nel più breve periodo. Rispetto al 2022 la componente inbound è
aumentata del 23,2% in termini di arrivi e del 16,5% in termini
di presenze, mentre l'incremento della componente domestica è
decisamente più contenuto e pari al 3,7% per gli arrivi e solo
all'1% per le presenze.
Rispetto al 2019, invece, la componente straniera ha
ammortizzato e recuperato interamente lo shock del periodo
pandemico, facendo registrare variazioni positive in termini sia
di arrivi (+4,4 %) sia di presenze (+6,1%), mentre la componente
residente ancora non è riuscita a tornare ai livelli del 2019 e
mostra variazioni negative, pari rispettivamente a -0,9% per gli
arrivi e -1,4% per le presenze.
Riguardo alla tipologia di struttura ricettiva, se l'incremento
rispetto al 2022 ha riguardato sia gli esercizi alberghieri
(+12,4% gli arrivi e +9,0% le presenze) sia gli esercizi
extra-alberghieri (+13,7% gli arrivi e +7,8% le presenze),
l'andamento rispetto al 2019 mostra invece performance
differenti: una crescita sostenuta dei flussi turistici negli
esercizi extra-alberghieri (+19% gli arrivi e +10,3% le
presenze) e, di contro, un settore alberghiero che non è ancora
tornato allo scenario pre-pandemico, con un saldo di arrivi e
presenze ancora di segno negativo (pari rispettivamente a -4,2%
e -2,0%). (ANSA).