Economia

Abi e Camera commercio, macroeconomia con segni di vitalità

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLZANO, 06 DIC - Il quadro macroeconomico altoatesino mostra segni di vitalità dopo la lunga scia della crisi pandemica e della stretta di politica monetaria; permane cautela per la propensione agli investimenti alla luce di uno scenario internazionale ancora difficile. Nel complesso, settore bancario solido, previsioni più positive sul Pil, difficoltà per export, carenza di personale e "questione casa". È in sintesi quanto emerso nel corso di un incontro a Bolzano sullo stato dell'economia territoriale tra la Commissione regionale Abi Bolzano, presieduta da Robert Zampieri, e la Camera di Commercio di Bolzano, presieduta da Michl Ebner.
    Ebner ha rinnovato "le ragioni di una necessaria collaborazione istituzionale per progettualità comuni di rilevante interesse per il territorio, a partire dalle infrastrutture" esprimendo al contempo "preoccupazione per l'eccesso di normative europee che appesantiscono le valutazioni bancarie sulle effettive potenzialità d'impresa".
    Zampieri ha evidenziato che "dal nuovo quadro congiunturale, alla luce dell'allentamento delle condizioni di politica monetaria, si attende una maggiore propensione agli investimenti fino ad ora più limitata, facendo leva su un settore bancario solido, una qualità del credito elevata e un'ampia liquidità per effetto di una tendenza più conservativa dei risparmiatori".
    L'incontro è stato anche occasione per un approfondimento su "La situazione economica in Alto Adige: prospettive per il 2025" da parte del Direttore dell'Istituto di ricerca economica (IRE) della Camera di Commercio di Bolzano, Georg Lun: nel complesso le previsioni sul Pil altoatesino si avviano a registrare per il 2024 una crescita dello 0,8% e per il 2025 dell'1,2%. Uno scenario contraddistinto da "luci e ombre": Tra le luci: la crescita degli occupati dipendenti (+1,6% gennaio-ottobre 2024) che raggiungono le 231.895 unità; il livello minimo del tasso di disoccupazione al 2% nel 2023 rispetto al 2,4% nel 2008 e il picco massimo del 4,4% nel 2014; il boom di presenze turistiche con 36 milioni di pernottamenti nel 2023 (valore più alto dal 2007).
    Tra le ombre, scontando ancora la fine degli incentivi fiscali, il rallentamento del settore delle costruzioni con il numero di nuovi appartamenti sceso a 1.441 unità nel 2023 rispetto alle 2.401 del 2022 e il picco di 2.968 del 2020. Dati che rilevano una grave criticità sul tema dell'edilizia abitativa e la persistente condizione del "caro affitti" sul territorio. Così anche sul fronte occupati: al record complessivo rilevato nell'anno in corso si segnala la forte difficoltà a reperire occupazione qualificata, ad esempio, nel 73% dei casi per i conduttori di veicoli a motore, nel 66% dei casi per gli addetti nelle attività di ristorazione, nel 51% dei casi per gli addetti all'accoglienza e all'informazione alla clientela, conclude la nota. (ANSA).
   

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