Economia

Confesercenti, da aumento energetici inflazione 2025 a +2,2%

'Rischio impatto sui consumi di circa 2,1 miliardi di euro'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 07 GEN - Se gli italiani non hanno trovato l'inflazione sotto l'albero il rischio è che trovino a gennaio una mega bolletta nella calza a causa delle tensioni sui beni energetici. Confesercenti stima infatti che una ripresa dei prezzi dei beni energetici potrebbe, nel 2025, portare l'inflazione al 2,2% con un impatto sui consumi di circa 2,1 miliardi di euro di spesa in meno.
    "Il 2024 - afferma Confesercenti - è stato un anno di rientro dell'inflazione, scesa nella media annua all'1% rispetto al 5,3% del 2023. Un calo che ha consentito un recupero del potere d'acquisto delle famiglie che nei primi nove mesi del 2024, sempre secondo l'Istat, è stato pari al 2,5%. Un andamento positivo, favorito dai rinnovi contrattuali, e che finalmente sembra aver iniziato a imprimere una spinta favorevole ai consumi, aumentati di 5,1 miliardi nel terzo trimestre del 2024". Crescita che Confesercenti valuta si sia consolidata "con gli acquisti natalizi e che sembra confermata anche dai primi dati sui saldi".
    Su questo quadro tornano tuttavia a pesare le tensioni sui mercati energetici, in particolare su quello del gas naturale, da cui dipende il prezzo finale dell'energia pagato da famiglie e imprese italiane.
    "Un ritorno alla crescita dei prezzi dei beni energetici - stima Confesercenti -porterebbe l'inflazione a risalire di 3 decimi di punto, con un tasso che risalirebbe al 2,2% nel 2025, sostanzialmente il doppio dell'anno appena concluso. A risentirne sarebbe, inevitabilmente, anche la spesa delle famiglie, dal momento che i rinnovi contrattuali che sono stati firmati non potevano incorporare questa eventuale nuova accelerazione dei prezzi, e di conseguenza anche alle imprese che fanno riferimento al mercato interno". (ANSA).
   

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