(ANSA) - ROMA, 10 GEN - "Dopo la crisi energetica senza
precedenti del 2022, i recenti rincari del gas naturale
rischiano di penalizzare nuovamente il nostro Paese, che già
sopporta costi energetici superiori alla media europea, con
pesanti ricadute sulle imprese, in particolare quelle del
terziario di mercato che già nel 2024 hanno registrato un
incremento del 35% della spesa media rispetto al 2019". Lo
afferma Confcommercio commentando i recenti aumenti del prezzo
del gas e giudicando "urgenti politiche e interventi per
sostenere le imprese, preservare la competitività del Paese e
rispondere alle complesse sfide del trilemma dell'energia:
sostenibilità, competitività economica e sicurezza".
L'associazione ritiene necessaria a livello europeo la
definizione di un tetto al prezzo del gas sui 50-60 euro a MWh
per contenere la volatilità e prevenire ulteriori rialzi
speculativi, oltre a una riforma del mercato energetico che
preveda il disaccoppiamento dei prezzi dell'energia elettrica da
quelli del gas. "Ma occorre agire - conclude Confcommercio -
anche in ambito nazionale con una revisione degli oneri generali
di sistema, che per le imprese del terziario incidono per il 26%
sulla bolletta elettrica, e misure per incentivare l'efficienza
energetica delle imprese e l'autoproduzione rinnovabile su
piccola scala, anche coinvolgendo il terziario nel piano
Transizione 5.0". (ANSA).
Confcommercio, allarme costo energia, rivedere oneri sistema
In Ue stabilire tetto per il gas e disaccoppiare elettricità