(di Manuel Scordo)
(ANSA) - CAGLIARI, 14 GEN - Il mercato del lavoro in Sardegna
sconta tre fattori: record di invecchiamento della popolazione,
record di denatalità e pensioni più basse d'Italia. L'Isola
segue il trend nazionale, con tassi di occupazione in crescita e
tassi di disoccupazione contenuti, ma paga più di altre regioni
perchè appesantita dall'alto numero di anziani, compresi
centenari e ultracentenari, e dalle culle sempre più vuote.
E' la fotografia che emerge dal XXIII Rapporto dell'Inps,
presentato oggi a Cagliari, nella sua tappa sarda, nell'aula Lai
della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche
dell'Università del capoluogo. Presenti, tra gli altri, i
presidenti nazionali e regionali dell'Istituto di previdenza,
Gabriele Fava e Francesco Ciro Di Bernardo, il prorettore
vicario dell'ateneo, Gianni Fenu, e il direttore centrale studi
e ricerche Gianfranco Santoro. Un appuntamento voluto dall'Inps
per incontrare i territori, ascoltare le proposte e fare il
punto sulle criticità, cercando soluzioni.
Punto dolente nell'Isola l'assegno pensionistico: circa 1.240
euro, il più basso rispetto alla media nazionale. Nel 2023 sono
state liquidate 20.495 nuove pensioni, quelle in vigore sono
circa 425.000. Per quanto riguarda il genere dei beneficiari,
l'incidenza delle prestazioni previdenziali sul totale delle
liquidate è maggiore per i maschi rispetto alle femmine, con un
divario che raggiunge in Sardegna il 20%. Queste statistiche,
che piazzano l'Isola agli ultimi posti della classifica
nazionale, sono state analizzate dagli esperti dell'Università
di Cagliari.
"Sappiamo che la Sardegna soffre di un problema di
invecchiamento della popolazione maggiore e di bassa natalità -
spiega il professor Giovanni Sulis - Le problematiche del
mercato del lavoro sono quindi accentuate proprio per la nostra
struttura demografica che è molto sbilanciata verso le classi di
età più mature". L'Inps negli ultimi anni sta lavorando per
rispondere al meglio alle esigenze di lavoratori e pensionati.
"Rispetto a poco di tempo fa l'Istituto in Sardegna si è molto
rafforzato - sottolinea il direttore Di Bernardo -. Oggi le
nostre prestazioni sono migliorate in termine di tempi: per
l'erogazione di una pensione la media è di un mese. Ci siamo
messi su una strada di un efficientamento sempre più
progressivo: siamo passati in due in due anni dalla posizione di
fondo a metà classifica". (ANSA).
ANSA/Invecchiamento, denatalità e pensioni basse, Isola arranca
La fotografia nel Rapporto dell'Inps presentato a Cagliari