Economia

Boccia, c'è emergenza povertà ma Meloni privatizza welfare

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 28 GEN - "Secondo il report Istat sulla povertà 2023, quasi 5,7 milioni di individui, ovvero il 9,7% sul totale, vivono in uno stato di povertà. Si registra anche un aumento dei minori in stato di 'povertà assoluta' che nel 2023 sono stati 1,29 milioni, ovvero il 13,8% sul totale: si tratta del valore più elevato dal 2014. La cosa più grave è che iniziano a esserci lavoratori poveri: oltre 1,5 milioni, nonostante lavorino, non arrivano alla fine del mese. Di fronte a questa realtà il governo è inerme e peggiora questa situazione con politiche inadeguate". Lo ha detto Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd, al convegno 'L'Italia che vogliamo. Questione sociale, questione democratica', organizzato dal gruppo dei Dem al Senato.
    "É un'emergenza vera - ha proseguito - perché poi noi viviamo una crisi demografica senza precedenti: in 9 anni l'Italia ha perso 2 milioni di persone. Aumentano gli anziani, una provincia su 3 ha più pensionati che lavoratori, soprattutto nelle aree di montagna, interne e periferiche. Servirebbero più scuola, più sanità, più welfare. E avremmo bisogno di integrare in 4-5 anni 2 milioni di giovani e di lavoratori stranieri perché ce lo chiedono lo imprese. Ma siamo di fronte a un governo per cui i migranti sono solo un nemico da abbattere. Il governo sta privatizzando sempre più il welfare e i servizi: ha iniziato con la sanità e ora continua con le infrastrutture primarie. Ieri abbiamo contestato fortemente l'idea di Salvini di privatizzare anche le ferrovie. Il governo sta facendo uno 'spezzatino' delle infrastrutture strategiche e delle proprietà dello Stato, svendendole ai privati e consentendo una concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi". Quindi ha concluso: "Senza il Pnrr l'Italia sarebbe in recessione, ma il governo non se ne accorge. Poi che faremo? Privatizzazione selvaggia?. In questa situazione noi abbiamo una sola alternativa: fare la sinistra moderna che non ammette compromessi e che lavora e scommette su un'Europa che guida i processi e non li subisce, che é una comunità su debito, difesa, salari. Servono un'opposizione unita e un centrosinistra che parli a futuro e non al passato". (ANSA).
   

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