Economia

Confindustria AA, superare il divario retributivo di genere

Rosolen: 'Serve un cambiamento della società'

Redazione Ansa

(ANSA) - PORDENONE, 27 FEB - Per superare il divario retributivo di genere, "occorrono un cambio di passo nelle relazioni industriali e accordi specifici": la riflessione è emersa oggi a Pordenone nel corso del convegno "La discriminazione retributiva di genere: teoria e pratica", organizzato da Confindustria Alto Adriatico, Ordine degli avvocati e Ordine dei consulenti del lavoro di Pordenone.
    L'assessora regionale al lavoro, Alessia Rosolen, ha posto l'accento, come riporta una nota, sulla necessità di un cambiamento della società più che su una lettura meramente stereotipata della questione femminile, evidenziando come il gender pay gap non sia frutto di una discriminazione diretta, piuttosto della carenza di norme e attenzioni che nel tempo hanno penalizzato le donne nel mondo del lavoro. "Donne - ha detto - che hanno modificato radicalmente la loro presenza nella società negli ultimi cinquant'anni, assumendo carichi di lavoro sempre maggiori" anche se permangono squilibri legati alla progressione di carriera e alla stabilità lavorativa. Tra i principali ostacoli, Rosolen ha menzionato il part-time involontario, la scarsa valorizzazione ai fini pensionistici e le minori opportunità di avanzamento. Temi che, per l'assessora, riguardano anche i giovani, sempre più esclusi da percorsi di stabilizzazione lavorativa e autonomia economica.
    Giuseppe Del Col, direttore operativo e coordinatore relazioni industriali Caa, ha evidenziato come, nonostante i progressi fatti, "persistano ancora significativi differenziali retributivi tra uomini e donne, che in alcuni casi raggiungono anche i 20 punti percentuali a parità di mansione". Del Col ha sottolineato le peculiarità del mondo industriale, dove il secondo livello di contrattazione, molto più sviluppato rispetto ad altri settori, garantisce salari più elevati e formalmente uguali a prescindere dal genere. "Il 40% delle imprese, che rappresentano il 70% degli occupati, beneficia di questa contrattazione avanzata, tuttavia il divario si accentua quando si eleva il livello di professionalità, sia per le mansioni operaie sia per impiegati, quadri e dirigenti, dove intervengono modalità salariali ad personam, bonus e altri fattori che possono differenziare i trattamenti". (ANSA).
   

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