Economia

Confindustria, ancora segni di debolezza per industria Udine (2)

Redazione Ansa

(ANSA) - UDINE, 05 MAR - Guardando all'intero 2024 - emerge dall'analisi di Confindustria Udine - soltanto l'alimentare, +1,5%, la chimica, +5,2%, la gomma e plastica, +1,5%, evidenziano un percorso di crescita rispetto al 2023. I restanti settori registrano invece tutti variazioni annue negative: siderurgia -3,3%, meccanica -1,9%, legno e arredo -0,4%, cartarie -1,3%, materiali da costruzione -1,9%, tessili -3,2%, pelli e cuoio -3,3%.


    "I motivi di questo calo - commenta Luigino Pozzo, presidente di Confindustria Udine - sono diversi. La domanda interna e gli investimenti sono molto deboli, compressi questi ultimi da tassi ancora non rientrati dai picchi passati e da un piano Transizione 5.0 che non è mai decollato. La situazione internazionale è incerta, sia quella geopolitica che quella tecnologica (revisione del Green Deal). Il costo dell'elettricità in Italia, comparando le medie di febbraio, è superiore del 17% a quello della Germania, del 23% a quello della Francia, del 39% a quello della Spagna e, addirittura, del 151% rispetto a quello dei Paesi scandinavi. Pesano, inoltre, la recessione della Germania e le prospettive di dazi USA, rispettivamente primo e secondo partner commerciale per noi".
    "Si tratta comunque di una crisi ciclica - conclude Pozzo - intrecciata con la crisi strutturale di alcuni settori, quali l'automotive, ma non è una crisi di sistema: le imprese restano complessivamente solide, anche patrimonialmente". (ANSA).
   

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