Economia

Crosetto, investire nella difesa non è alternativa a welfare

'Oggi purtroppo è necessario e urgente'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 05 MAR - "Investire nella Difesa di una nazione non può e non deve essere considerato alternativo ad altre cose fondamentali, come la Sanità, la Scuola, il Sociale.
    Ci sono stati tempi nei quali non ne sentivamo la necessità e non ne percepivamo l'urgenza e quindi non lo abbiamo fatto.


    Oggi, purtroppo, è necessario ed urgente. Ma non in contrapposizione con altri interventi". Lo afferma il ministro della Difesa Guido Crosetto su X "La Difesa - spiega - è un prerequisito per tutto e quindi deve semmai avere una disciplina speciale, partendo dall'incidenza su debito e deficit, fino al calcolo dell' ammortamento pluriennale o a garanzie comuni sulle emissioni di debito nazionali. Non spetta a me decidere ma da anni faccio proposte in tal senso. Proprio perché so che la spesa per la Difesa non deve influenzare le altre spese dello Stato. Ma non basta. Occorre anche che questa spesa ricada nella misura massima possibile sull'economia nazionale. La parte stipendiale ricade totalmente. Più difficile è far ricadere in toto la parte investimenti, perché siamo ancora molto dipendenti dall'estero, pur avendo una delle più rilevanti e all'avanguardia industrie della Difesa al mondo. Per questo motivo l'aumento dell'investimento, che nei prossimi anni sarà obbligato, va coordinato di pari passo con la crescita degli investimenti e dell'occupazione del sistema industriale della Difesa".
    Secondo Crosetto, 'occorre trasformare questa necessità in opportunità, ad esempio utilizzando anche parte della catena di fornitura dell'automotive, che ha livelli di velocità, di efficienza e di produttività di gran lunga superiori a quelli attuali del comparto. Ricordandoci che le tecnologie della Difesa sono sempre duali e cioè applicabili a produzioni civili.
    Come ci insegnano Internet o i navigatori satellitari, per fare un esempio.
    Proviamo a fare, sul tema ineludibile che abbiamo di fronte, un ragionamento serio, di prospettiva, di visione. Che metta insieme la difesa, l'interesse nazionale, la pace, lo sviluppo economico ed il livello di welfare migliore possibile. La sintesi - conclude - deve trovarla la politica". (ANSA).
   

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