Economia

>>>ANSA/Allarme Ocse, 'coi dazi frena Pil globale, scure su Usa'

Trump, avanti su acciaio e alluminio. L'Ue ai ripari sul dumping

Redazione Ansa

(di Domenico Conti) (ANSA) - ROMA, 17 MAR - I dazi rallenteranno l'economia globale e daranno un vero e proprio colpo d'accetta per la crescita di Usa, Canada e Messico con un impatto invece più modesto su Europa e Italia che comunque ne soffriranno. Sono le stime dell'Ocse, che arrivano mentre Donald Trump tira dritto sulla guerra commerciale: "Nessuna intenzione" di fare marcia indietro sui dazi su acciaio e alluminio.
    Il presidente Usa parla in volo dall'Air Force One: linea dura verso tutti, alleati e non. Niente esenzioni sui dazi per acciaio e alluminio dopo l'annuncio di una tassa del 25% assieme a quella sulle auto, dove invece resta un punto interrogativi sui dettagli. In alcuni casi i dazi di settore si sommeranno a quella 'reciproci', perché "il due aprile è un giorno di liberazione per il nostro Paese".
    Affacciatosi in volo dalla porta che separa lo spazio per i reporter che lo seguono, Trump in poche parole liquida ogni prudenza con le catene di produzione globale in subbuglio. E innesca immediatamente la risposta dell'Ue: uno dei rischi è che la Cina, colpita da Trump, inondi l'Europa di prodotto a basso costo. Con il siderurgico europeo che perde quota di mercato da un decennio, Bruxelles si prepara a una "situazione eccezionale" con nuove tutele sull'import di acciaio dopo la scadenza delle attuali nel giugno 2026, e un'indagine sull'alluminio per eventuali misure di salvaguardia con la possibilità di restrizioni all'import che hanno il sapore di un 'anti-dumping cinese'.
    Il rischio è una spirale protezionistica e un'impennata dell'incertezza il cui impatto è fotografato dall'Ocse e rischia di avvicinare una recessione Usa contro la quale il segretario del Tesoro Usa Scott Bessent aveva detto che "non c'è nessuna garanzia". Nelle nuove stime Ocse la crescita globale è limata dal 3,2% nel 2024 al 3,1% nel 2025 e al 3% nel 2026. Quella della Cina dal 4,8% di quest'anno al 4,4% nel 2026. La mazzata arriverebbe invece per crescita degli Usa e dei suoi partner americani, fra incertezza per gli investimenti e inflazione sostenuta dalle restrizioni all'import: dal 2,8% del 2024 la crescita si riduce di un quarto al 2,2% quest'anno (da 2,4% della stima precedente) e quasi si dimezza all1,6% nel 2026 (da 2,1% precedente). Trump riesce però a mettere in ginocchio i Paesi confinanti: il Messico segna -1,3% quest'anno anziché crescere dell'1,2% come atteso in precedenza, e -0,6% nel 2026.
    Il Canada frena allo 0,7% nel 2025 e 2026 contro 2% precedente.
    Nelle stime dell'Ocse, che mette in guardia le banche centrali dai rischi di un ritorno in grande dell'inflazione, la crescita dell'area euro accelera, ma meno di quanto previsto in precedenza, dallo 0,7% del 2024 all'1% di quest'anno all'1,2% nel 2026. L'Italia si ferma allo 0,7% quest'anno come nel precedente, e allo 0,9% nel 2026. Con l'avvertenza del capoeconomista dell'Ocse che le stime non tengono conto degli ultimi annunci incendiari del presidente-magnate. E che essendo un Paese esportatore, "se il pianeta diventa più protezionista ovviamente l'Italia ne soffrirà".
    Una minaccia colta oggi dall'ex premier e leader di Italia Viva Matteo Renzi che prende di mira i tentennamenti degli industriali: "Sveglia, amici di Confindustria! I sovranisti di casa nostra e di Oltreoceano vogliono distruggervi". Ma, soprattutto, il possibile innesco di rappresaglie fra Usa e Ue che dai dazi sui beni potrebbero arrivare ai servizi (dalla Bce sono filtrate allusioni al grosso surplus americano grazie alle piattaforme digitali). E contagiare i flussi finanziari il cui avanzo Usa - parallelo al 'rosso' commerciale - finanziano Wall Street e il debito Usa. Se ne è accorta l'American Chamber of Commerce to the European Union che rappresenta le aziende americane che operano in Europa: in gioco ci sono relazioni commerciali e finanziarie che valgono 9.500 miliardi di dollari, un terzo del Pil Usa. E non è un caso che l'allarme rimbalzi proprio sul Wall Street Journal. (ANSA).
   

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