Economia

Confcooperative, sul 'cibo sintetico' approccio Ue ambivalente

Drei (Fedagripesca), "condivisibili le richieste di Coldiretti"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 19 MAR - Sul cibo prodotto in laboratorio "in Europa c'è un approccio ambivalentemente: mentre da un lato fioriscono normative sempre più stringenti che potrebbero minacciare produzioni parte integrante della nostra alimentazione, dall'altra si aprono con troppa superficialità strade autorizzative per cibi prodotti attraverso una moltiplicazione cellulare di laboratorio e che con molta perplessità possiamo chiamare cibo. La scienza a nostro avviso si è espressa ancora con il supporto di poche evidenze rispetto a una questione che potenzialmente può cambiare il volto dell'alimentazione dell'umanità.

La richiesta avanzata oggi da Coldiretti di prestare maggiore attenzione alle tecniche utilizzate per la produzione di cibi ottenuti con processi di laboratorio è dunque a nostro avviso legittima e condivisibile".
    Così il presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei commenta le istanze presentate oggi dalla manifestazione svolta da Coldiretti a Parma. "Non si tratta - precisa Drei - di difesa corporativa o antiscientifica ma di richiesta di valutazione proporzionata all' impatto di una simile innovazione sulla salute dei nostri figli".
    "Il cibo non è solo la prima fonte di benessere per la persona, ma è anche un tema intrinsecamente connesso alla storia, alla cultura e alla tradizione dell'Europa. Dalle nostre filiere sono nate produzioni virtuose che hanno contribuito ad aumentare la salute e il benessere dei cittadini europei", incalza Drei. "Per questo chiediamo anche noi all'Europa maggiore cautela -sottolinea concludendo - nell'autorizzazione dei cibi prodotti da laboratorio. Specie in una fase in cui sono invece messi sotto accusa una quantità di prodotti naturali, spesso demonizzati: si pensi al vino ad esempio, con l'etichettatura di tipo allarmistico, la scritta 'nuoce alla salute' su cibi che hanno accompagnato la storia dell'umanità o ancora all'ipotesi di mettere su alcuni prodotti come olio e formaggi il semaforo rosso nella proposta di etichettatura Nutriscore che pare sia stata finalmente accantonata". (ANSA).
   

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