Economia

Confindustria Tn, decreto bollette non aiuta tessile di Prato

In 2025 si stima un rialzo di costi di 38 milioni per il settore

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 20 MAR - Il decreto-legge bollette "non porta nessun beneficio all'industria tessile pratese, che di fatto non potrà attingere al miliardo e 200 milioni di euro destinati al sostegno alle imprese per l'incremento dei prezzi di gas metano ed energia elettrica". Così in una nota Confindustria Toscana nord il cui presidente del Sistema moda Francesco Marini, ricorda: "Considerando il solo codice Ateco 13 (industrie tessili), ed escludendo quindi l'abbigliamento, Prato pesa sul settore nazionale per il 19% di imprese e per il 17% degli addetti del settore, generando il 14% delle esportazioni tessili in valori: per tutti e tre questi parametri è il primo distretto tessile italiano.

Stesso primato nazionale di settore, con una quota del 16%, anche nei consumi di energia elettrica".
    "Il nodo del problema costi - si spiega - è attualmente rappresentato per le aziende della filiera tessile pratese dall'incremento dei prezzi della pura materia prima energia elettrica e gas di questi mesi: ma nel decreto non c'è niente che vada a incidere su questa emergenza". "Pur nelle oscillazioni dei prezzi di questi giorni, siamo di nuovo alle prese con costi di energia e gas così elevati da mettere in grave difficoltà le imprese" spiega Filippo Giagnoni, coordinatore del gruppo nobilitazione e lavorazioni tessili del Sistema moda di Confindustria Toscana nord. Rispetto al 2019, afferma, "nei primi due mesi del 2025 il prezzo medio della materia prima gas ha sfiorato +200%, dell'energia elettrica +140%. Se poi guardiamo al confronto con la media del 2024, l'ordine di grandezza è rispettivamente +30% e +20%. Con un calcolo necessariamente molto approssimativo, si può stimare che solo per la materia prima nel 2025 la bolletta complessiva del distretto tessile aumenterà di oltre 38 milioni di euro": "I disagi sono forti e non possono non riflettersi anche sulla filiera a valle". "Queste nuove impennate si collocano oltretutto in un momento complesso e delicato" per il settore, aggiunge Marini: "Scontiamo contrazioni significative di produzione ed export, che per l'anno scorso sono stimabili entrambe intorno al -8%". (ANSA).
   

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