(ANSA) - ROMA, 20 MAR - "Il brusco cambiamento
nell'orientamento della politica
commerciale statunitense, con l'annuncio dell'imposizione di
dazi su ampie categorie di prodotti e nei confronti di un'ampia
platea di paesi, minaccia di ridimensionare notevolmente gli
scambi mondiali, almeno nel breve periodo", prosegue.
L'Unione europea è più vulnerabile "a causa di un'apertura
commerciale quadrupla rispetto a quella degli Stati Uniti e più
che doppia di quella cinese - riporta -.
Appare dunque difficile, almeno nel breve periodo, immaginare la
possibilità di compensare le restrizioni dei flussi sui mercati
extra-Ue con la domanda interna Ue".
"Tra la crisi finanziaria del 2007 e la pandemia era già
osservabile una progressiva polarizzazione degli scambi, con una
distinzione delle reti intorno ai due attori principali: Stati
Uniti e Cina", prosegue, spiegando che "l'Ue è rimasta al
momento nella sfera gravitazionale statunitense, con una
intensificazione del commercio intra-area che, anche come
reazione agli shock di inizio decennio, è proseguita almeno fino
al 2022. Le prospettive future sono tuttavia molto incerte, alla
luce dei recenti accadimenti politici ed economici nei rapporti
tra Ue e Stati Uniti".
Quanto all'Italia, "nel 2024 l'Italia il quarto paese UE più
esposto sui mercati extra europei", destinando quasi la metà del
valore delle proprie esportazioni al di fuori dell'Ue e il 10%
negli Usa. E "nel periodo 2019-2024 il mercato statunitense ha
continuato ad accrescere il proprio peso sulle esportazioni di
pressoché tutti i settori manifatturieri italiani". (ANSA).