di Paola Lo Mele
(ANSA) - ROMA, 10 LUG - Dopo il via libera definitivo al
disegno di legge Nordio, la Camera entra nel vivo di una
maratona a tappe forzate prima della pausa estiva. Lo impone il
gran numero di provvedimenti da smaltire, alcuni dei quali in
scadenza.
Il nuovo calendario dell'Aula è fitto di appuntamenti e di
decreti: lunedì prossimo quello sullo Sport; il 17 luglio il
decreto sulla semplificazione edilizia; il 22 luglio quello
sulla Salute, in discussione generale; il 26 quello
Infrastrutture; il 29 quello sulle carceri; il 2 agosto il
decreto per la protezione civile. Dovrebbe essere anticipata
anche una delle due misure del 'pacchetto Valditara'. Più
probabilmente quella sul voto in condotta oppure quella sulla
filiera formativa. Mentre il 5 agosto sarà la volta del disegno
di legge Sicurezza (con il voto finale dopo la pausa estiva) che
slitta rispetto alla data iniziale che era stata fissata il 25
luglio. "Mettete più fiducie dei governi tecnici arrivando il 10
luglio con 8 decreti, quindi 8 fiducie da qui a un mese, è
un'umiliazione del Parlamento", osserva Benedetto Della Vedova
(Più Europa). "Vi siete assunti la responsabilità di aver
mortificato e svuotato il Parlamento di una funzione che la
Costituzione gli assegna", attacca a stretto giro il verde
Angelo Bonelli (Avs). "Questa Camera prende atto delle decisioni
prese altrove, è uno stravolgimento completo del bicameralismo
paritario previsto dalla Costituzione", afferma il dem Federico
Fornaro, secondo il quale "così non si può andare avanti,
qualche stop dobbiamo metterlo". Dalla maggioranza ribatte il
capogruppo di FDI Tommaso Foti: "Questo governo è molto
sensibile ad accogliere modifiche, non solo dai banchi della
maggioranza, ma anche dai banchi dell' opposizione". "Il
Parlamento non è escluso dal confronto sui decreti - sostiene -
qualcuno può dire che sono troppi, ma non sono omnibus". Le sue
spiegazioni, però, non convincono la minoranza che, dopo neanche
un'ora, in Capigruppo dice no al nuovo calendario. "Sulle
modifiche" all'agenda non c'è stato accordo "e così sarà fino a
quando questo sarà il modo di interpretare la gestione
dell'Aula", annuncia il pentastellato Francesco Silvestri. E da
Iv Davide Faraone mette il carico da novanta: "Si sta
esagerando, ho chiesto al presidente della Camera di intervenire
per fermare questa vergognosa deriva". (ANSA).
>ANSA-BOX/Decreti e fiducie a tappe forzate, opposizione insorge
Il muro durante la Capigruppo, "Fontana fermi vergognosa deriva"