(ANSA) - ROMA, 27 FEB - La Corte costituzionale sarà chiamata
a decidere se siano o meno legittime le disposizioni che
consentono all'Agenzia delle entrate, su impulso dei Comuni, di
intervenire sulle rendite catastali degli immobili attraverso il
meccanismo del "riclassamento", finora utilizzato da Comuni come
Roma, Milano, Bari e Lecce. E' quanto annuncia Confedilizia in
una nota.
La Commissione tributaria regionale del Lazio, ha sollevato
la questione di legittimità costituzionale della norma che
consente ai Comuni di richiedere all'Agenzia del territorio (ora
delle entrate) la revisione parziale del classamento delle unità
immobiliari di proprietà privata site in microzone comunali, per
le quali il rapporto tra il valore medio di mercato e il
corrispondente valore medio catastale ai fini dell'applicazione
dell'Ici (ora Imu-Tasi) si discosti in maniera rilevante
dall'analogo rapporto relativo all'insieme delle microzone
comunali.
Secondo i giudici, la norma si porrebbe in contrasto con tre
articoli della Costituzione: l'articolo 3 "perché il singolo
contribuente si troverebbe irrazionalmente esposto a
rivalutazione del proprio bene in relazione alla significativa
rivalutazione di beni altrui solo perché situato in una
microzona oggetto di attenzione da parte del Comune, con
disparità di trattamento rispetto ad altre microzone; con
l'articolo 53, "poiché un riaccatastamento di una serie di
edifici collegato ai soli valori di mercato di zona e senza
modificazioni nella realtà si porrebbe inevitabilmente in
contrasto con la capacità contributiva dei singoli"; con
l'articolo 97, "in quanto la rivalutazione massiva non assicura
né il buon andamento né l'imparzialità dell'amministrazione,
colpendo indiscriminatamente tutte le unità immobiliari".