(ANSA) - MILANO, 03 APR - Riqualificare in ottica 'smart' gli
edifici vetusti del patrimonio immobiliare italiano abiliterebbe
investimenti per oltre 330 miliardi, con benefici economici
netti positivi tra i 17 e i 19 miliardi all'anno per i
cittadini, diminuendo le spese per consumi energetici del
15-19%.
Emerge dalle stime elaborate da The European House -
Ambrosetti nell'ambito dei lavori della Community smart
building, iniziativa nata nel 2022 e che coinvolge le più
importanti imprese di questa filiera.
"Affinché la filiera degli edifici italiana sia pronta a
rispondere alle esigenze di decarbonizzazione poste dalla
direttiva europea 'Case green', è fondamentale investire in
competenze smart&green", commenta Lorenzo Tavazzi, senior
partner e responsabile dell'area scenari & intelligence di The
European House - Ambrosetti. "La rigenerazione del patrimonio
immobiliare nazionale passa attraverso le mani di professionisti
qualificati e specializzati, per cui sarà chiave rafforzare i
programmi di upskilling e reskilling dei lavoratori e sviluppare
percorsi di formazione innovativi a partire dalle scuole
superiori, gli Its e le università", aggiunge Tavazzi.
Per fare fronte alla trasformazione del parco immobiliare è
quindi essenziale valorizzare anche la professionalità e le
competenze qualificate investendo sulla formazione di
professionisti che possano rappresentare una risorsa per tutta
la filiera, afferma lo studio. La diffusione degli 'smart
building' in Italia potrebbe infatti portare alla creazione di
200.000 nuovi posti di lavoro qualificati e specializzati,
considerando 124 mila operatori specializzati, 54 mila
installatori, 14 mila tecnici, 11 mila ingegneri e 10 mila
progettisti, aggiunge la ricerca realizzata da The European
House - Ambrosetti in collaborazione con le aziende partner
della Community smart building. (ANSA).
Vecchi edifici in smart generano investimenti per 330 miliardi
Stime Ambrosetti, spese energetiche scenderebbero del 15-19%