Economia

Confedilizia, rigenerazione urbana con incentivi e accordi

E' necessario coinvolgere i proprietari degli immobili

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 01 OTT - "La rigenerazione urbana è un processo, virtuoso, che è importante che venga perseguito anche attraverso una nuova normativa nazionale. Per dare i suoi frutti, però, deve seguire, in coerenza con la legislazione regionale di ultima generazione, due linee direttrici: quella degli incentivi, sia in termini di diritti edificatori che di misure fiscali, e quella del coinvolgimento dei proprietari degli immobili". Così Confedilizia in una nota dopo l'audizione in Commissione Ambiente al Senato sul Ddl che introduce misure per la rigenerazione urbana.
    "Da questo punto di vista, riteniamo - e lo abbiamo detto in audizione parlamentare - che il testo unificato dei disegni di legge presentati sulla materia in Senato necessiti di essere modificato in almeno due punti. Da un lato -prosegue l'associazione- occorre a nostro avviso rimuovere le norme (contenute ai commi 1 e 2 dell'articolo 2) che dispongono che l'approvazione dei piani e dei programmi di rigenerazione urbana comporti la dichiarazione di pubblica utilità degli interventi previsti e il conseguente potere di esproprio in capo alla Pubblica Amministrazione. Si tratta, infatti, di un approccio che non tiene conto delle esperienze maturate da molti anni a questa parte, in cui il sistema degli accordi di pianificazione tra Comune e privati si è dimostrato uno strumento capace di favorire il necessario coinvolgimento dei proprietari immobiliari e, così, di facilitare la realizzazione degli interventi, evitando contenziosi. Lo strumento per la pianificazione e l'attuazione della rigenerazione urbana deve, dunque, essere quello della urbanistica per accordi e, a tal fine, è di fondamentale importanza anche la previsione di una disciplina, a livello di normativa statale, degli istituti della perequazione, della compensazione e della premialità edilizia.
    Nella stessa ottica - prosegue Confedilizia- consideriamo non opportuna l'attribuzione ai Comuni della facoltà (contenuta nell'articolo 11, comma 8) di elevare in modo progressivo le aliquote dell'Imu previste sulle unità immobiliari o sugli edifici che risultino inutilizzati o incompiuti da oltre cinque anni. La leva fiscale, infatti, deve essere impiegata per incentivare, non per punire.
    Siamo fiduciosi che attraverso un dialogo costruttivo sarà possibile intervenire sul testo all'attenzione della Commissione Ambiente del Senato affinché sia tale da raggiungere gli ambiziosi obiettivi che si propone". (ANSA).
   

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