Economia

==Patuelli, 'i tassi bassi spingono riorganizzazioni bancarie'

'Trump forza su dazi per negoziare. Energia pesa, Ue agisca'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 09 FEB - Il caro energia "ha un peso molto forte, enorme, per le imprese e la collettività" e ciò che serve è "incentivare gli investimenti di aziende e famiglie e spingere le riorganizzazioni bancarie e favorire la ripresa". Così, alla Stampa, il presidente dell'Abi Antonio Patuelli.

"L'Europa e i singoli Stati - aggiunge - devono sedersi a un tavolo e trovare soluzioni, per esempio attraverso strumenti per stabilizzare i prezzi dell'energia o tramite la diversificazione delle fonti.
    Le banche non sono onnipotenti però hanno agevolato il credito, soprattutto anticipando il taglio dei tassi della Banca centrale europea".
    Sulle minacce di Trump riguardo ai dazi, afferma: "Bisogna vedere quanto l'amministrazione americana voglia fare leva sul neocontrattualismo usando un linguaggio ruvido che sorprende noi europei ma non le zone rurali dell'America. Quando la Casa Bianca ha messo i dazi a Messico e Canada nel giro di 24 ore li ha sospesi e sono stati aperti negoziati economici".
    "Le grandi, piccole e medie banche sono consapevoli che siamo entrati in una nuova fase" e la cosiddetta 'foresta pietrificata del credito' "in realtà c'è stata dagli anni venti del Novecento all'inizio degli anni Novanta. Poi ci sono state le stagioni delle grandi privatizzazioni e delle liberalizzazioni. Nel novembre 2014 è entrata in vigore l'unione bancaria europea con regole più rigide. Poi per nove anni abbiamo visto i tassi d'interesse scendere a zero o addirittura divenire negativi per i depositi bancari e abbiamo visto esplodere in Italia dodici crisi bancarie. Il sistema del credito ha pagato ancora nel 2024 le rate di questi salvataggi. L'obiettivo della Bce è di stabilizzare i tassi attorno al 2%. Quindi resteranno bassi per anni", afferma.
    Di fronte a questo scenario - la conclusione di Patuelli - "le banche puntano a ridurre i costi e a creare sinergie. C'è chi si impegna in operazioni di acquisizione per ridurre i costi di struttura e degli investimenti. Altre banche che non puntano ad aggregazioni ma vogliono ridurre i costi nelle tecnologie e negli efficientamenti". (ANSA).
   

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