Economia

Cciaa Marche, digitalizzazione e internazionalizzazione Pmi

Bando con sinergie Camera Commercio-Regione-Univpm

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 21 MAG - Nuova misura per sostenere le Pmi delle Marche nell'avvio di processi di internazionalizzazione digitale della propria attività di impresa con particolare riferimento ad accesso a mercati digitali B2B; nuove forme di commercializzazione; apertura verso nuovi mercati tramite piattaforme digitali e software. Si tratta di un progetto della Camera di Commercio delle Marche, presentato oggi in videoconferenza. Potranno essere ammesse solo le spese al netto di Iva e di ogni imposta con data fattura compresa tra il primo giugno e il 30 novembre 2020, con un contributo pari al 50% delle spese ammissibili quietanzate fino ad un massimo di 7.000 euro. "Si tratta di un intervento che rientra nella più ampia convenzione stipulata tra Regione Marche e Camera di Commercio sul tema dell'internazionalizzazione, un lavoro congiunto che mette a disposizione delle aziende un totale di 3 milioni di euro, attraverso bandi mirati come questo, che si vanno ad aggiungere ai 5,7 milioni di contributi a fondo perduto previsti da un altro bando della Regione, in scadenza il 25 maggio, diretto a sostenere i processi di internazionalizzazione delle Pmi del 'sistema abitare' e del 'sistema moda'" ha spiegato l'assessore regionale alle Attività produttive Manuela Bora.
    "Abbiamo voluto dare alle Pmi delle Marche gli strumenti per entrare sui mercati B2B velocemente e prima dei diretti concorrenti, orientandole all'utilizzo di tecnologie competitive di ultima generazione come ad esempio, 3D, realtà aumentata e realtà virtuale - ha osservato il presidente della Camera Marche Gino Sabatini -. Le tecnologie performanti sono uno dei primi passi che le imprese devono compiere per entrare nell'economia digitale: c'è uno spazio immenso che i nostri imprenditori e le loro aziende possono occupare. Se si vuole guardare con ottimismo al futuro, avendo una visione strategica, non possiamo più voltarci indietro e sperare che nulla sia successo negli ultimi tre mesi: dobbiamo vincere la sfida che sta ripartendo.
    Rispetto alle fiere analogiche che durano pochi giorni e sono condizionate dalle misure di sicurezza, le fiere digitali durano un anno intero". Per Emanuele Frontoni, docente di Informatica e Computer Vision dell'Università Politecnica delle Marche, "ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale e ad una crisi di dimensioni uniche. Chi oggi ha competenze digitali strutturali avrà più possibilità di non solo resistere, ma anche evolversi rispetto al cambiamento". (ANSA).
   

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