(ANSA) - PERUGIA, 15 GIU - Sono 5 mila 560 le assunzioni
previste in Umbria dalle imprese a giugno, meno 5,1% sul 2023, e
15 mila 460 nel trimestre estivo giugno-agosto (-1,7%). Un
bilancio occupazionale negativo determinato dalla prudenza delle
aziende del turismo nelle previsioni sugli avviamenti al lavoro
che intendono fare (-9,7% a giugno, -7,3% nel trimestre rispetto
agli stessi periodi del 2023).
In base a quanto riferisce la Camera di commercio le imprese
umbre che prevedono nuove chiamate sono il 15% del totale, meno
del 18% della media nazionale.
Le tre figure professionali più richieste concentrano il 66%
delle entrate complessive previste dalle aziende.
"I dati della nuova rilevazione Excelsior (per giugno e per
il trimestre estivo giugno-agosto), che ricordo essere diventata
un vero punto di riferimento per le previsioni sulle assunzioni
da parte delle imprese grazie al coinvolgimento di ben 100 mila
aziende rappresentative del patrimonio imprenditoriale italiano,
stavolta non fanno brillare l'Umbria, che accusa un calo
superiore alla media nazionale e a quella del centro" ha
sottolineato Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di
commercio dell'Umbria. "Rispetto al 2023 - ha aggiunto -,
l'industria umbra arretra (meno 50 avviamenti a giugno, meno 90
nel trimestre estivo), come anche i servizi (meno 230 assunzioni
a giugno, meno 190 nel trimestre). A pesare sull'andamento degli
avviamenti nei servizi sono le previsioni delle imprese del
turismo sulle assunzioni che intendo fare, in calo rispetto al
2023 sia a giugno che nel trimestre giugno-agosto. Ma la
situazione, come ho già avuto modo di dichiarare, alla prova dei
fatti potrebbe risultare migliore perché potrebbe esserci, nelle
previsioni delle imprese del turismo, un eccesso di prudenza.
Teniamo anche presente che la campagna promozionale estiva della
Regione Umbria, che nel passato ha avuto risultati lusinghieri,
deve ancora manifestare tutti i suoi effetti. Resta, e anzi si
aggrava, infine, il gravissimo problema della difficoltà delle
aziende a reperire le figure professionali di cui hanno bisogno.
Occorre, in quest'ambito, una politica organica e persistente
che abbia al suo interno, oltre alla formazione e a tutto ciò
che serve a superare questo mismatch, anche un taglio del cuneo
fiscale, per aumentare il reddito reale dei lavoratori e
stimolare l'offerta di lavoro. In Italia e in Umbria, a fronte
di questa grave difficoltà a reperire personale da parte delle
aziende, c'è un'area di inattivi assai grande. Una situazione
assolutamente da rimuovere se si vuole togliere questo macigno
dalla strada della crescita e dello sviluppo economico e
sociale".
In dettaglio, in Umbria a giugno 2024 le imprese prevedono
di fare 5mila 560 avviamenti al lavoro, rispetto ai 5mila 850
dello stesso mese del 2023 (-300, -5,1%) e ai 6mila 160 del
2022. Una contrazione su base annua delle assunzioni, quella
prevista, "decisamente superiore" sia al dato italiano (-0,32%),
sia a quello del centro (-1,5%). Se l'orizzonte si allunga al
trimestre estivo giugno-agosto, le assunzioni previste dalle
imprese in Umbria sono 15mila 460, rispetto alle 15mila 730
dello stesso trimestre 2023 (-270 avviamenti al lavoro, -1,7%).
Nel trimestre, inoltre, l'Umbria si muove in controtendenza
rispetto sia al dato nazionale (+1%), sia a quello del Centro
(+0,2%), che registrano il segno più. Ma nel trimestre estivo le
previsioni di assunzioni in Umbria da parte delle imprese non
sono, a differenza del singolo mese di giugno, le più basse tra
le altre tre regioni del centro: a fronte del -1,7% umbro,
infatti, fanno peggio le Marche (-2,3%), mentre Toscana (+0,5%)
e Lazio (+1%) mostrano un incremento degli avviamenti al lavoro.
Secondo i dati di Excelsior da evidenziare che, comunque,
nel trimestre giugno-agosto 2024 le assunzioni in Umbria, se
calano rispetto allo stesso periodo 2023, sono superiori nei
confronti del 2022 (15mila 480 contro 15mila 400). Il settore
del turismo, a livello di avviamenti al lavoro, ha un ruolo
chiave nel trimestre estivo giugno-agosto; basti pensare che, in
media, il settore turistico diretto, rappresenta in termini di
assunzioni oltre il 21% nel mese di giugno e oltre il 22% nel
trimestre giugno-agosto. Ed è proprio, rispetto al 2023 e al
2022, l'indebolimento delle previsioni di assunzioni da parte
delle imprese del settore diretto del turismo a mandare il
deficit il bilancio occupazionale umbro. Le imprese della
regione, infatti, a giugno 2024 prevedono, nei "servizi di
alloggio e ristorazione, servizi turistici", 1.120 assunzioni,
contro le 1.240 del 2023 (-9,7%) e le 1.400 del 2022. Se si
guarda al trimestre giugno-agosto, le assunzioni delle imprese
del turismo sono previste in Umbria a quota 3mila 420, in calo
(-7,3%) rispetto allo stesso trimestre 2023 (3mila 690) e in
linea con il dato del 2022 (3mila 430).
Riguardo alle caratteristiche degli avviamenti al lavoro in
Umbria a giugno, nel 23% le entrate previste saranno stabili,
ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato,
mentre nel 77% a termine; gli avviamenti si concentreranno per
il 65% nel settore dei servizi e per il 68% nelle imprese con
meno di 50 dipendenti; l'11% sarà destinato a dirigenti,
specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale
(14%); in 56 casi su 100 le imprese prevedono di avere
difficoltà a trovare i profili desiderati. La situazione
peggiora rispetto al 2023, quando il dato era 52 casi su 100. Il
dato umbro, inoltre, è "decisamente superiore" a quello medio
nazionale, dove la difficoltà di reperimento del personale
riguarda 48 casi su 100. Per una quota pari al 34% le assunzioni
interesseranno giovani con meno di 30 anni. Per una quota pari
al 22% le imprese prevedono di assumere personale immigrato.
Solo il 9% delle entrate previste sarà destinato a personale
laureato.
Il dato umbro è ancora una volta inferiore a quello medio
nazionale, anch'esso, peraltro, "insoddisfacente" (11%) secondo
la Camera di commercio. (ANSA).
A giugno in calo le assunzioni nelle imprese dell'Umbria
Quadro Excelsior-Camera commercio, prudenza aziende del turismo