Economia

Saboris Antigus, piatti e tradizioni di Trexenta e Sarcidano

Nove comuni coinvolti, Creta ospite dell'undicesima edizione

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 09 SET - Undicesima edizione di Saboris Antigus: in vetrina tradizioni e gastronomia di Trexenta e Sarcidano. Nove comuni coinvolti con la regia della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano e il sostegno della Regione. Ad aprire la manifestazione per l'edizione 2024 sarà Gergei, il 27 ottobre. A seguire il 3 novembre Selegas e il 10 Serri, il 17 e il 24 Siurgus Donigala e Gesico. A dicembre, l'1 sarà la volta di Suelli, l'8 Guasila, il 17 Nurri e il 22 chiusura a Mandas.
    La manifestazione è nata nel 2013 come evento enogastronomico destinato alla promozione dei prodotti del territorio. Prevista la realizzazione di un ricettario: saranno protagonisti i piatti tipici della tradizione e le materie prime locali unite alle nuove tendenze della gastronomia. Sardegna aperta anche alle collaborazioni internazionali: a Saboris Antigus sarà ospite Creta, gastronomica europea 2026. In programma una serie di eventi per celebrare le tradizioni comuni. Focus sostenibilità con la promozione di ingredienti biologici e a filiera corta. Inoltre, durante la rassegna verranno utilizzati prodotti compostabili (posate, piatti, bicchieri, tovaglioli) che ridurranno l'accumulo di rifiuti nell'ambiente e semplificheranno il loro smaltimento.
    "La valorizzazione delle produzioni tradizionali e tipiche dei comuni coinvolti consente, in questo caso, di promuovere anche le diverse offerte turistiche, ambientali e culturali locali in un'ottica integrata e quindi più efficace", ha detto in conferenza stampa Cristiano Erriu, segretario generale della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano.
    Alla presentazione c'era anche Ilaria Portas, assessora regionale della Pubblica istruzione e Cultura: "Queste occasioni evidenziano le ricchezze culturali di questi territori - ha sottolineato - Scoprire nuovi tesori è interessante tanto quanto andare a visitare luoghi che sono già molti conosciuti. Ecco perché vogliamo valorizzare questi tesori, facendo capire che in Sardegna c'è molto altro" (ANSA).
   

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