Economia

Cciaa Tirreno Maremma, in mostra antico legame Livorno-Svizzera

L'archivio storico racconta contributo della comunità elvetica

Redazione Ansa

(ANSA) - LIVORNO, 04 NOV - Un'esposizione documentale nello storico palazzo della Camera di commercio di Livorno per raccontare il legame tra la comunità svizzera livornese e la città. Un rapporto antico che inizia nel 1631 con la prima immigrazione e passa dal primo presidente della Camera di commercio, Pietro Senn, fino ad imprese storiche come Trumpy ed altre. La storia degli svizzeri a Livorno risale al Seicento quando i facchini ticinesi alloggiavano nell'attuale sede della Camera di commercio, che anticamente ospitava la dogana.
    Oggi "visita guidata" a cui hanno partecipato l'addetta culturale dell'ambasciata di Svizzera in Roma Valentina Torri, una rappresentanza di cittadini svizzeri in Toscana, una delegazione proveniente dal Canton Ticino, la presidente della Società svizzera di soccorso di Livorno Marie-Jeanne Borelli-Fluri, insieme ai soci del circolo e altri ospiti, accolti dal segretario generale della Camera di commercio Pierluigi Giuntoli.
    Il percorso, nato dalla collaborazione tra Società svizzera ed ente camerale, spiega la Camera di commercio, mira alla valorizzazione del patrimonio storico: attraverso i numerosi e importanti documenti custoditi nella biblioteca e nell'archivio della Camera, si possono ripercorrere le tappe di una tradizione di elveticità labronica, che ha ricoperto un ruolo importante in città, soprattutto dall'Ottocento con un consistente afflusso di protestanti svizzeri per effetto del pluralismo religioso livornese che permetteva l'esercizio del culto riformato. Tra questi Pietro Senn, cofondatore della Camera di commercio, di cui fu il primo presidente nel 1802. Di origine svizzera anche le ditte livornesi come gli assicuratori Wassmuth, la torrefazione di caffè Meschini, la distilleria e pasticceria Corradini, il commercio delle spezie Trumpy, le importazioni di caffè Kotzian, le pastiglie Paneraj, la Birra Livorno dei Fratelli De Giacomi, nonché la fabbricazione dei bottoni di madreperla Haefelin, una specificità locale che dava lavoro a tante donne. Per l'associazione elvetica questa collaborazione si inserisce nel più ampio progetto che mira alla realizzazione di un percorso museale nei locali di sua proprietà in via Ernesto Rossi a Livorno. (ANSA).
   

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