(ANSA) - FIRENZE, 29 NOV - Sardegna e Toscana si uniscono
grazie alla 'Transumanza del gusto' e alla collaborazione tra
Camere di commercio e Confcommercio delle due regioni: il mix di
conoscenze, tradizioni ha portato gli chef sardi a presentare
piatti tipici in ristoranti fiorentini e aretini e a organizzare
un momento di confronto a Firenze. Un vero e proprio viaggio del
gusto che nasce dalla tradizione della transumanza dei pastori
sardi degli anni '60 e si sublima con i piatti tipici sardi, dai
culurgiones alla panada.
"Questi due popoli non sono tanto lontani, anzi - ha
dichiarato Giuseppe Carrus, giornalista del Gambero Rosso -. Il
pecorino è la materia prima che unisce di più". Tanto che uno
dei piatti più apprezzati sono i culurgiones, proprio col
pecorino. Nello scambio di conoscenze tra Sardegna e Toscana un
ruolo importante lo ha poi il vino. "La Sardegna - ha spiegato
Carrus - ha sempre guardato con tanto interesse la Toscana,
regione che ha sempre saputo valorizzare il proprio vino. Si può
dire che da questo punto di vista la Sardegna ha preso come
modello la Toscana. Ma in Sardegna a esempio domina il
Vermentino, prodotto che è molto valorizzato in Toscana". E pure
i luoghi toscani, in particolare quelli della Maremma, devono
dire grazie alle tradizioni sarde: "Si deve alla transumanza il
ritrovamento del vino Cannonau in Toscana: i pastori sardi,
oltre le greggi, portavano barbatelle di Cannonau. E così in
Maremma si trova la varietà di Grenache, in pratica sinonimo di
Cannonau". Tutti poi conoscono la panada e lo stesso si può dire
di pane carasau, seadas, pardulas, eccellenze apprezzate in
occasione di questo progetto e proposte direttamente dagli chef
sardi.
Durante il convegno è stato proiettato anche il documentario
'Transumanze', realizzato da Andrea Mura, dove si testimonia,
come ha dichiarato il presidente di Fipe Sardegna Emanuele
Frongia che "Sardegna e Toscana sono legate da una storia
comune. Nei nostri piatti c'è tutta la storia gastronomica della
transumanza ma pure tutta la voglia di ricordare anche lo sforzo
dei nostri genitori" e delle tradizioni che viaggiano tra
regioni. Il segretario generale della Camera di commercio di
Cagliari-Oristano Cristiano Erriu ha parlato di "un gemellaggio
che segna non solamente una continuità geografica data
dall'emigrazione di tanti sardi che per alcuni decenni si sono
trasferiti e impiantati in Toscana. È un gemellaggio di qualità,
di eccellenze agroalimentari". Secondo il presidente di Fipe
Toscana Aldo Cursano quello che "conta è rimettere al centro le
persone. La testimonianza viva di questo patrimonio di Sardegna
e Toscana sono proprio le persone: è il contadino che produce e
coltiva, è il cuoco che trasforma ed è il ristoratore. Sono le
vere testimonianze vive di questa tradizione che noi vogliamo
mettere al centro". (ANSA).
Sardegna e Toscana insieme in nome della 'Transumanza del gusto'
Cucina e tradizioni, confronto a Firenze